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CAGLIARI. “Se affidi a una low cost la continuità territoriale della Sardegna avrai un servizio di continuità low cost”: così il segretario generale della Cgil Sardegna Fausto Durante ha sintetizzato, nel corso di una riunione all’assessorato regionale ai Trasporti, le condizioni in cui si trova il diritto alla mobilità per la maggior parte dei cittadini sardi.
In merito ai contenuti del progetto di nuova continuità illustrato dall’assessorato, “saremmo certamente in presenza di un passo avanti - ha aggiunto Durante - ma si tratta di capire quali interlocuzioni la Regione riesce a portare avanti con il ministero e, soprattutto, in ambito europeo”.
Nelle realtà geografiche e territoriali che hanno la stessa condizione della Sardegna “il rapporto tra le autorità politiche e la Commissione europea è agevolato dal contributo di advisor internazionali di primo livello” ha detto Durante sottolineando anche che “per dare il sostegno che ci viene chiesto dalla Regione abbiamo bisogno di poter documentare sia alla Confederazione europea dei sindacati che alla Federazione europea dei trasporti la qualità e la serietà della proposta: è infatti utile e necessario coinvolgere direttamente le organizzazioni sindacali che partecipano di diritto al dialogo sociale nella Commissione europea, ma a Bruxelles dobbiamo andare sapendo di poter fare delle proposte precise e poter dare delle informazioni e dei dati assolutamente inequivocabili”.
Ciò che deve essere chiaro è che “se dobbiamo assicurare ai cittadini sardi il miglior servizio di continuità territoriale non può certo essere quello dell'offerta al massimo ribasso il criterio principale a cui affidarsi, perché altrimenti non staremmo discutendo di un servizio essenziale e di un diritto”. Si tratta di intervenire anche sulla qualità e l’adeguatezza degli aeromobili, su accettabili servizi a terra e a bordo, sulla partecipazione a network globali che garantiscano collegamenti con le principali destinazioni europee e internazionali”.
In conclusione, l’auspicio della Cgil è che si vada spediti nella definizione di una nuova continuità territoriale che garantisca realmente il diritto alla mobilità: “I tempi delle interlocuzioni necessarie non sono indifferenti e se non ci si muove in fretta si rischia di continuare a concedere deroghe senza risolvere il problema”.
Anche la Cisl sarda si è espressa:“Serve una visione ampia e strutturata per garantire il diritto alla mobilità dei sardi”.
“Gli aerei per i sardi sono l’equivalente dell’alta velocità: servono per lavorare, curarsi, studiare. La mobilità è un diritto, non un privilegio”, ha dichiarato Pier Luigi Ledda, segretario generale Cisl Sardegna. “L’Italia e l’Europa devono investire nella Sardegna come fanno per tutte le altre comunità: la condizione di insularità non può essere ignorata né lasciata ai margini.”
Per Claudia Camedda, segretaria generale Fit Cisl Sardegna, “è fondamentale lavorare sul prezzo medio dei voli in continuità, ma anche sulla qualità e sull’affidabilità del servizio. Non tutti i sardi vivono vicino agli aeroporti: servono soluzioni eque, pensate per tutta l’isola.”
Cisl e Fit Cisl Sardegna sottolineano l’importanza di una visione intermodale dei collegamenti, che metta in relazione aerei e navi e garantisca un sistema di trasporto integrato tra Sardegna, penisola e resto d’Europa. Porti, aeroporti e territori devono essere parte di una rete efficiente, connessa, moderna.
“Una nuova politica di inclusione da parte dell’Unione Europea deve garantire attenzione concreta alla condizione dell’insularità, traducendola in misure permanenti e strutturali, non in deroghe temporanee. La Sardegna – concludono Ledda e Camedda - ha diritto a essere collegata come ogni altra regione europea. È una questione di equità e cittadinanza".