CAGLIARI. Costretti a rinunciare alle cure a causa dei bassi pensionamenti: per questo circa mille manifestanti armati di fischietto e bandiere, provenienti da tutta la Sardegna, questa mattina si sono riuniti in un sit-in di protesta in piazza Garibaldi a Cagliari aderendo alla mobilitazione nazionale dello Spid Cgil contro la legge di bilancio del Governo Meloni.
È pari al 36% la presenza dei pensionati nell’Isola e di questi il 33% percepirebbe un assegno tra i 500 e 749 euro. "Per dare un contentino hanno aumentato le pensioni minime di 3 euro, da 614 euro si è passati a 617 euro, è un offesa alla dignità", spiega il segretario regionale di Spi Cgil Giacomo Migheli.
Presente alla manifestazione anche il segretario nazionale di Spid Cgil Giacomo Migheli. "La vera questione su cui si è aggrappato il Governo in questi anni è stato bloccare l'adeguamento al costo dell'inflazione per pensioni di coloro che avevano versato molti contributi e non sono pensioni super, si tratta di pensioni di infermieri, pompieri, di gente che ha fatto lavori importanti e che potevano e devono andare in pensione con un reddito difeso", dice il segretario nazionale di Spi Cgil Stefano Cecconi.
La richiesta? Restituire dignità ai pensionati, una delle categorie più fragili della società a cui vengono imposti tagli ai servizi nonostante il loro contributo al fisco risulti il doppio della media europea. "Vogliamo che venga modificata la manovra finanziaria che colpisce soprattutto i pensionati perché è più facile fare cassa su coloro che rappresentano la parte più indifesa della società", conclude Migheli.