CAGLIARI. Da sei mesi presidente della fondazione dei Giganti di Mont'e Prama, Anthony Muroni stila il bilancio delle attività svolte e traccia il percorso delle iniziative che verranno, tutte finalizzate a valorizzare il patrimonio archeologico del Sinis, le cui potenzialità (culturali e turistiche) devono ancora essere scoperte. Lo fa con una "lettera" scritta in prima persona. Eccola.
Esattamente sei mesi fa - il 1 luglio 2021 - dopo una gestazione durata anni, è nata la Fondazione “Mont’e Prama”.
L’hanno costituita, con atto pubblico, il Ministero della Cultura, la Regione Autonoma della Sardegna e il Comune di Cabras.
Il mandato è quello di mettere a sistema e valorizzare l’immenso patrimonio culturale e archeologico del Sinis, collaborando con le istituzioni preposte alla tutela e stimolando la crescita socio-economico-culturale del territorio.
Con trasparenza, credo sia giusto fare il bilancio della fase di avvio, che per enti di questo tipo non è mai semplice.
Il rischio maggiore che ho immediatamente percepito è stato quello di essere schiacciati dalla burocrazia, dagli adempimenti, dai rituali e dalle attese.
Devo invece dare atto che il costruttivo clima di collaborazione che si è creato fra il CdA e i tre organismi fondatori, oltre che le altre istituzioni che hanno titolo e ruolo in materia, ha fin qui consentito un lavoro costruttivo.
In particolare, voglio citare la Soprintendenza, la Direzione regionale dei musei e il Segretariato regionale del MiC, oltre alle università di Cagliari e Sassari.
La Fondazione ha ottenuto il riconoscimento giuridico. Non è stata una formalità, né una passeggiata, quella pratica.
Ma è il fondamento di ogni altra possibile attività: senza quello status, di fatto non si esiste.
La Fondazione ha adottato il suo regolamento di funzionamento interno. È la carta che regola assunzioni, collaborazioni, affidamenti di incarichi, acquisizione di beni e servizi. Lo ha fatto adottando i criteri più stringenti e trasparenti, mutuando altre esperienze molto avanzate in materia.
La Fondazione ha bandito, a tempo di record, se si guarda il dato storico di organismi simili, il concorso per l’assunzione del suo Direttore generale.
E si è dotata di una commissione giudicatrice composta da esperte e esperti di assoluta autorevolezza.
In applicazione dell’Atto costitutivo, ha stipulato con il Comune di Cabras un accordo affinché, nel tempo che sarà necessario per insediare il nuovo direttore e costituire la pianta organica della Fondazione, il lavoro delle quattro aree funzionali (amministrativa, finanziaria, lavori pubblici, comunicazione e marketing) sia assicurata da personale in distacco e/o comando dal Comune stesso.
Grazie alla sensibilità e all’efficienza dell’amministrazione comunale di Cabras si è completato a tempo di record l’iter politico-amministrativo che consente alla Fondazione già da oggi - 1 gennaio 2022 - di subentrare al Comune nella gestione degli accessi al museo civico Marongiu e all’area archeologica di Tharros, oltre che nei rapporti con la Coop “Penisola del Sinis”, una vera eccellenza del nostro territorio.
La Fondazione, entro il 31.12.2021, ha anche adempiuto ad alcuni suoi obblighi statutari: ha approvato la relazione dell’attività svolta nel 2021 e approvato il bilancio di previsione 2022.
Proprio quest’ultimo documento racchiude in sé il programma prossimo-futuro e racconta anche le altre attività che sono state esperite in questi mesi.
La Fondazione ha deciso di organizzare un Festival internazionale dell’archeologia, da svolgersi, nella sua prima edizione, fra la fine di giugno e l’inizio di luglio del 2022.
Ha avviato l’attività di programmazione dell’evento, stilando un calendario di massima e ottenendo per la sua realizzazione finanziamenti dall’assessorato regionale al Turismo e dalla Fondazione di Sardegna.
Sempre in applicazione dello Statuto, ha firmato apposita convenzione con l’assessorato regionale al Turismo, per subentrare nelle azioni di marketing, promozione e valorizzazione fin qua portate avanti dalla Regione sul territorio del Sinis e, più in generale, nella materia dell’archeologia.
Questa collaborazione porterà all’organizzazione congiunta di una certa serie di attività, con un budget che sfiora i tre milioni di euro.
In collaborazione con il Centro regionale di programmazione, la Fondazione ha presentato alla Regione diverse schede progettuali, ad agire sui fondi europei 2014/2020, che peraltro erano in scadenza.
Siamo riusciti a produrre idee che hanno fatto nascere un programma triennale di investimenti che la Giunta regionale ha quantificato in 12 milioni di euro.
Un investimento di portata storica su Cabras, sul Sinis, sui beni culturali e archeologici.
Sono stati finanziati programmi che prevedono grossi interventi sui siti di Mont’e Prama e Tharros (perimetrazione, infrastrutturazione, video sorveglianza, musealizzazione, cartellonistica, parcheggi), al museo civico (completamento, nuovo allestimento, realizzazione di nuovo deposito e centro di catalogazione e restauro), oltre che fondi per la ricerca scientifica (nuova campagna di scavi e pubblicazioni) e marketing, con partecipazione a fiere e rassegne.
In collaborazione con il Gal del Sinis, abbiamo partecipato - con un nostro stand e con le operatrici della Coop - alla Borsa mediterranea del turismo archeologico dì Paestum e poi al Salone dell’Archeologia “TourismA” di Firenze.
La Fondazione ha partecipato al programma della Regione e del MiC “Sardegna, isola megalitica”, che prevede il tour europeo di una mostra di reperti tra i quali, per la prima volta anche uno dei Giganti di Mont’e Prama. Dopo Berlino e San Pietroburgo, sarà anche a Salonicco e Napoli.
In collaborazione con MiC e Regione lavora per promuovere un nuovo tour europeo (Francia, Spagna, Gran Bretagna) e mondiale (USA e Cina), fra gli anni 2023 e 2025.
Ma nella nostra filosofia i Giganti e il sistema Sinis-Mont’e Prama non dovranno solo viaggiare ma anche saper accogliere e attirare in Sardegna.
Ecco perché stiamo lavorando all’evento “I Giganti a casa dei Giganti”: una mostra-convegno, che ospiterà a Cabras studiosi e statuaria “colossale” da tutti i Paesi del Mediterraneo allargato e non solo.
Stiamo anche lavorando a stringere rapporti di collaborazione, formali, con Anci, Fondazione Barumini e Associazione degli enti locali per la cultura e lo spettacolo, solo per fare qualche nome. Non si può pensare di lavorare da soli ma bisogna favorire reti e aiuti reciproci.
Vogliamo anche aprirci al confronto con gli esperti di tutte le materie che afferiscono al nostro mondo, sempre nell’ottica di un ampliamento delle reti di conoscenza.
La Fondazione vuole essere un corpo vivo e non estraneo a Cabras e nel Sinis: lavoreremo a stretto contatto con le amministrazioni comunali, le associazioni, i cittadini, la scuola.
A questo proposito, abbiamo bandito un concorso riservato agli istituti di ogni ordine e grado della provincia di Oristano: le bambine, i bambini, le ragazze, i ragazzi, le docenti e i docenti devono sentire la Fondazione come qualcosa di loro, di cui sono protagonisti.
Fatto questo doveroso esercizio di trasparenza, vi saluto amiche e amici: so che vi siete stancati a leggere tutto, un po’ anche a noi a farlo, in verità.
Ma le grandi motivazioni che sorreggono me e tutti i componenti e le componenti del CdA sono per ora più forti di ogni stanchezza, delusione o inciampo.
- Redazione