In Sardegna

"Oncologico e Aou, fusione necessaria": l'appello dell'ateneo di Cagliari

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CAGLIARI. "Chiediamo la fusione dell'ospedale oncologico con l'azienda ospedaliero-universitaria: necessario per dare sbocco ai laureati sardi in Medicina". L'appello arriva dall'Università di Cagliari, che spiega in una nota la complessa situazione sulle scuole di specializzazione medica, sulla base delle nuove assegnazioni ministeriali per le borse di studio". "Come era stato preannunciato dal Ministero dell’Università e della Ricerca - comunica l'ateneo - è stato aumentato il numero delle borse di 5.400 unità, ma con grande stupore di tutte le Università Italiane sono cambiati i numeri  di studenti accreditabili per ogni scuola, vale a dire la disponibilità di posti sulla base dei volumi di prestazione assistenziale della singola scuola . Per chiarire con un esempio - si legge - la scuola di specializzazione di Radiodiagnostica dell’Università degli Studi di Cagliari è passata dai 27 posti accreditati nell’anno passato ai 62 del prossimo anno accademico, senza che sia stato cambiato il volume di attività della struttura di sede e della rete della scuola stessa". 

"Il Ministero - continua l'ateneo - ha giustificato questo fatto dicendo che è stato rivisto solo per quest’anno l’algoritmo di valutazione dell’offerta formativa delle singole scuole, in attesa della ricostituzione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS) e dell’Osservatorio Nazionale delle Scuole di Specializzazione, scaduti. Si può pensare che questo fatto si sia verificato in seguito all’emergenza Covid-19, che ha messo in risalto la grave carenza di specialisti medici sul territorio nazionale e per la spinta sempre più pressante delle Facoltà di Medicina e delle organizzazioni sindacali mediche e dei laureati.

Questo ha fatto sì che nelle scuole di specializzazione dell’Università di Cagliari quest’anno si potranno iscrivere 481 laureate e laureati in Medicina, al posto dei 259 dell’anno passato. Il Ministero garantirà la copertura di 227 posti grazie a contratti di formazione specialistica ministeriali nazionali e la Regione Sardegna garantirà la copertura di 121 posti grazie a contratti di formazione specialistica regionale riservati a residenti in Sardegna. Quindi, 348 laureati e laureate potranno accedere quest’anno alle scuole di specializzazione dell’Università di Cagliari, ben 195 in più dell’anno passato, “grazie anche allo sforzo della Giunta e del Consiglio regionale che hanno aumentato il numero delle borse in modo consistente”, sottolinea il Rettore Maria Del Zompo.

“Ora obiettivo dell’Università di Cagliari e di tutte le istituzioni sarde – rimarca il Presidente della Facoltà di Medicina e chirurgia Gabriele Finco - dovrebbe essere garantire anche per i prossimi anni tali livelli di formazione specialistica, in grado di assicurare alla Sardegna un’autonomia professionale medica nelle sue strutture sanitarie. Per fare questo risulterà fondamentale dimostrare che i medici specializzandi saranno formati adeguatamente sia dal punto di vista teorico sia da quello pratico-assistenziale”.

Tutto ciò prevede la presenza nelle Scuole di adeguati volumi di prestazioni sanitarie, che fino a ieri l’AGENAS aveva determinato in modo molto severo e stringente, a carico soprattutto della sede universitaria delle scuole (nel caso di Cagliari, si fa riferimento all’Azienda Ospedaliero-Universitario). Ciò che mancava fino a ieri alle scuole di specializzazione dell’Ateneo cagliaritano era proprio questo: il numero richiesto di prestazioni cliniche assistenziali. Mentre non vi era, e non vi sarà nel prossimo futuro, alcuna problematica riguardo la qualità didattica e scientifica dei docenti  che afferiscono e gestiscono le singole scuole.

“Il detto dice ‘avimmo passato a nuttata’ anche quest’anno, ma ciò non può trovarci impreparati nella prossima tornata di accreditamento ministeriale delle scuole, che dovrebbe avvenire nel marzo 2021”, aggiunge il prof. Finco. “Dovremo rivedere il significato che la Sardegna dà alla sua Facoltà di Medicina e Chirurgia più grande e completa e, soprattutto, al suo ruolo di formazione dei sanitari, cercando di razionalizzare al meglio il sistema sanitario e in particolare quello ospedaliero cagliaritano”.

“La richiesta della fusione dell’Oncologico come parte integrante della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari va in questa direzione – chiarisce il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo - Mettere in sicurezza per il presente e per il futuro il Sistema Regionale della sanità e dare sbocco professionale alle laureate e ai laureati in Medicina e Chirurgia sardi, permettendo loro di dare un contributo fondamentale e imprescindibile alla cura dei pazienti della nostra regione. Sono convinta che il mondo politico sardo saprà dare una risposta esaustiva a questo grido di allarme e richiesta di aiuto”.