CAGLIARI. Impugnate davanti alla Corte costituzionale la legge di interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale. La richiesta, accompagnata da un dossier, è arrivata sul tavolo del governo. A inviarla l'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico. La norma, approvata il 9 luglio dopo oltre 40 giorni di tensioni tra centrodestra e opposizioni, sblocca i lavori per la nuova 4 corsie Sassari-Olbia ma, di fatto, libera la Regione dall'obbligo di concordare con il ministero per i Beni culturali i vincoli del Ppr su fascia costiera, beni identitari e zone agricole.
"In pratica, la Giunta regionale Solinas sarebbe così autorizzata a riscrivere le parti fondamentali del Ppr - attacca il Grig - in gelosa quanto interessata solitudine, senza ottemperare agli obblighi di pianificazione congiunta con il Ministero. La motivazione dichiarata, legata al voler così consentire il completamento della nuova statale è smentita dalla prossima riunione del Consiglio dei Ministri che approverà definitivamente il completamento della strada". Secondo gli ambientalisti - promotori di una petizione on line che chiede la salvaguardia delle coste sarde e che ha superato le 32mila firme - si tratta di "una sfrangiata foglia di fico che maldestramente prova invano a coprire la solita, consueta, voglia mattonara".
Secondo gli ecologisti, "il testo approvato si rivela ben al di fuori degli stretti limiti nei quali la giurisprudenza costituzionale e della Corte europea dei diritti dell'uomo.Inoltre, il testo è denso di illegittimità, non potendo la Regione autonoma della Sardegna eludere l'obbligo di pianificazione congiunta in tutta quella fascia costiera e nelle aree agricole tutelate con vincolo paesaggistico oggetto di singoli provvedimenti di individuazione ovvero di tutela discendente dalla legge", spiega il gruppo di intervento giuridico. "Basti pensare che sono una sessantina i provvedimenti individuativi di aree costiere tutelate con vincolo paesaggistico lungo le coste sarde, andandone a tutelare circa il 75-80%", osservano gli ambientalisti che annunciano battaglia anche su un altro provvedimento: il "disegno di legge della Giunta Solinas per consentire aumenti volumetrici anche a due passi dal mare. Abbiamo difeso, difendiamo e difenderemo la nostra terra".