In Sardegna

Falsa vendita di uno yacht di lusso, arrestato a Olbia il latitante principe delle truffe

 
OLBIA. Era già stato al centro delle cronache all'inizio degli anni Novanta, quando venne soprannominato il "principe truffatore". Da tempo Francesco Maria Boncompagni Ludovisi, erede diretto al titolo di una delle più blasonate famiglie nobili romane, era latitante: su di lui pendeva un mandato di cattura europeo emesso dalle autorità austriache per reati come frode fiscale e truffa commerciale per oltre 10 milioni di euro. Ma lo scorso 22 giugno il principe è stato arrestato dai militari del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Sassari, diretti dal procuratore di Tempio Pausania Domenico Fiordalisi e portato al carcere di Rebibbia, a Roma.
A suo carico accuse pesanti: secondo gli inquirenti avrebbe simulato la vendita di uno yacht di sua proprietà, il "Morgane II", a una società amministrata da una donna moldava (la Sagittario srl) ma riconducibile a lui, per nascondere la provenienza illecita. L'inchiesta parla di 8,2 milioni di euro frutto di frode fiscale – Iva non pagata – e altri 1,7 di truffa commerciale – debiti con l'Erario e commercializzazione di iPad – che gli erano valsi il mandato di cattura europeo. Al momento dell'arresto le Fiamme Gialle hanno anche sequestrato computer, telefoni cellulari e documenti cartacei, utili sia alle autorità austriache che a quelle italiane in tema di violazione delle norme anti-riciclaggio. Nella giornata di giovedì, poi, è stato sequestrato anche il "Morgane II", ormeggiato a Cugnana (vicino a Olbia).