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"Inquinamento a Pittulongu", scontro Nizzi-Legambiente: "Falso", "Accuse sbagliate"

Tadella-analisi-goletta-verdeOLBIA. È scontro tra il sindaco di Olbia Settimo Nizzi e Legambiente, che attraverso Goletta Verde ha fatto sapere che l'acqua di Pittulongu - la spiaggia degli olbiesi -, assieme a quella di altre sei località in Sardegna tra le quali la foce del fiume di Pula e quella del Rio Foxi a Quartu - è fortemente inquinata per la presenza di colibatteri (qui la notizia). "Voglio rassicurare i miei concittadini e i turisti che hanno scelto Olbia come meta delle loro vacanze, che le acque di Pittulongu sono assolutamente pulite, così come attestato dal Ministero della Salute, ha spiegato NIzzi, che ha proseguito:  "Il ministero è l’unica fonte autorevole su questo tema e, di conseguenza, l’unica alla quale il Comune di Olbia fa riferimento. Le ultime analisi, condotte periodicamente e su diversi punti di campionatura, sono state effettuate il 27/06/2018 e attestano le acque come “eccellenti”, come è facilmente deducibile dalla relativa scheda online. I risultati sono infatti consultabili sul sito ufficiale del Ministero. I dati diffusi da Goletta Verde sono, dunque, assolutamente falsi e inattendibili: si tratta di una grave azione nei confronti del nostro territorio che mette a repentaglio l’immagine del nostro mare che, affermo con assoluta convinzione, è il più bello del mondo". 

Goletta-verde

Non si è fatta attendere la replica di Legambiente, per bocca del suo direttore generale Sergio Zampetti: "Concordiamo con il sindaco che le analisi di Goletta Verde non sono rappresentative della qualità della balneazione a Olbia, così come per la Sardegna o per le altre coste italiane.  Lo abbiamo sempre sottolineato, perché non è quello il nostro obiettivo", ha spiegato, "Quello che non accettiamo solo le accuse e le offese al nostro lavoro. Le analisi ed il monitoraggio di Legambiente hanno l’obiettivo di scattare delle fotografie istantanee di una determinata situazione in un determinato momento e non vogliono sostituirsi alle autorità competenti in materia di controlli e di balneazione. Legambiente non dà patenti di balneabilità, ma vuol portare all'attenzione pubblica di amministratori e cittadini le criticità che minacciano la qualità e la salute dei nostri mari affinché si individuino e si risolvano le problematiche che le determinano. I criteri che adottiamo nel determinare i punti di campionamento rispondono a questo obiettivo".