SENEGHE. Si è conclusa con successo a Seneghe la XVI edizione di Prentzas Apertas. Tre giornate di incontri dedicati all’olio extravergine di oliva con esperti e aziende del settore olivicolo, tra simbologia, connessioni e degustazioni.
Una tre giorni dedicata all’olio extravergine di qualità, nella città dell’olio del borgo del Montiferru, culla di poesia e cultura. Si è conclusa in questi giorni la XVI edizione di Prentzas Apertas a Seneghe, la manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Seneghe con il contributo del Comune e la Fondazione di Sardegna, che quest’anno si è riproposta in una nuova veste, soprattutto come momento importante di incontro e confronto per l’attivazione di una serie di interventi di sviluppo e miglioramento del settore olivicolo. Al centro “L’olio di oliva di qualità tra simbologia e connessioni”, come recitava il sottotitolo dell’evento. Una serie di incontri tra soggetti pubblici e privati che hanno messo in campo le diverse problematiche del settore olivicolo e enogastronomico e delle tante varietà di cultivar locali, ma soprattutto un’occasione di incontro e confronto tra addetti ai lavori e di approfondimento delle tante iniziative da mettere in campo per la valorizzazione del comparto olivicolo non solo di Seneghe, ma del territorio del Montiferru e della Sardegna. Non più solo un momento di festa e convivialità ma soprattutto un’occasione importante di opportunità perché le aziende locali possano crescere nella qualità, nella competenza e nella professionalità in un comparto vitale per il territorio e per tutta l’isola. Un programma nutrito che si è articolato tra ventisei ospiti e esperti del settore, con i vertici nazionali delle Città dell’Olio, i vari esponenti sardi e nazionali dell’olio extravergine di oliva, dei Comuni del Montiferru e della Regione, e una decina di aziende del territorio, con diversi appuntamenti dalla mattina alla sera nella storica Casa Aragonese. E ancora le esposizioni dei macchinari agricoli e degli artigiani a Casa Pili, un percorso enogastronomico pensato ad hoc tra le attività di ristoro del paese e la cucina d’autore giovane e creativa a base di olio extravergine di oliva, tradizione e cultura a Casa Addis, a cura dello chef patron Pierluigi Fais del ristorante “Josto”, eccellenza sarda tra innovazione e tradizione nelle due sedi di Oristano e Cagliari, inserito nella lista dei 50 Top Italy 2022. A seguire dopo gli incontri le immancabili degustazioni a base di bruschette di pane con le diverse varietà di olio extravergine di oliva di Seneghe e un buon bicchiere di vino del Montiferru.
Tra i protagonisti che hanno animato il dibattito, il Presidente dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio, Michele Sonnessa e il suo incontro con Seneghe, tra le città fondatrici dell’associazione nata nel 1994: “Prentzas è una bellissima iniziativa, molto interessante, non solo in termini di presentazione delle cultivar locali, ma soprattutto perché è stata una occasione di approfondimento, dibattito e di diversi incontri, in cui abbiamo avuto modo di parlare delle tante iniziative che l’associazione nazionale mette in campo”. Tra i diversi problemi emersi, quello della necessità di porre delle regole al mercato e stabilire un giusto prezzo dell’olio extravergine d’oliva di qualità che a causa della grossa distribuzione delle multinazionali, in cui un olio non necessariamente buono viene venduto a un basso costo come olio extravergine, non riesce a tenere la concorrenza. Si è parlato quindi nel corso degli incontri di quanto sia allora fondamentale attivare una serie di iniziative sulla formazione, sulla comunicazione e sulle possibilità che l’olioturismo, può offrire al territorio. Ovvero il turismo esperenziale focalizzato sulla produzione olearia che mira a diffondere le principali caratteristiche e i processi di produzione dell’olio extravergine di oliva, alimento principe della dieta mediterranea. “È stato un bel momento di confronto, c’erano anche molte aziende presenti. Abbiamo parlato principalmente dell’olioturismo, un tema al quale siamo molto legati e sul quale ci siamo focalizzati. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo fatto un lavoro molto significativo, e siamo felici perché a gennaio 2020 finalmente un emendamento sulla legge di bilancio, una legge sull’olioturismo, al pari della legge sull’enoturismo è diventata realtà - ha proseguito Sonnessa - Il 3 novembre scorso sono stati approvati dei decreti attuativi e quindi una straordinaria opportunità per il territorio, non solo perchè pone i produttori olivicoli nelle stesse condizioni di godere delle agevolazioni dei colleghi, mi riferisco all’Iva e all’Irpef, ma soprattutto pone l’olio di qualità al centro di un palcoscenico straordinario per il turismo enogastronomico, assett importantissimo del made in Italy, una straordinaria occasione di rilancio di questo settore. Io mi auguro che questo aspetto importante e questa opportunità dell’olioturismo possa essere colta.”.
Diventa quindi strategica la comunicazione che non può essere lasciata alle multinazionali ma che deve essere in grado di far percepire questo plus di valore, di raccontare il valore che c’è intorno all’olio extravergine di oliva che non è solo prodotto - come è stato più volte sottolineato da Sonnessa e dai diversi relatori nel corso degli incontri - ma è soprattutto prodotto, paesaggio, ambiente, territorio, cultura, biodiversità, e quindi un connubio di valori straordinari che devono essere comunicati nel modo giusto “Affinché il consumatore si predisponga a capire la qualità e il plus valore di questo prodotto e a pagarlo il prezzo giusto e remunerativo per gli olivicoltori, i tanti eroi che lavorano quotidianamente e che conservano un patrimonio immenso e prezioso, ambientale e paesaggistico di biodiversità”, ha aggiunto il presidente dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio.
Raccontare quindi il territorio e tutto il processo dell’olivocoltura non solo all’interno di un comparto agricolo ma anche e soprattutto culturale, come ha sottolineato Diego Loi, Sindaco di Santu Lussurgiu, Presidente dell'Unione dei Comuni Montiferru e Alto Campidano dal 2016, Consigliere Regionale della Sardegna: “Prentzas Apertas rappresenta una parte importante dal punto di vista turistico e della promozione delle produzioni. Tradizione e cultura caratterizzano i nostri paesi, ed è importante mettere in campo delle iniziative per permettere un’applicazione strutturale coinvolgendo anche le Istituzioni”.
Una manifestazione che ha dato grande spazio non solo alle degustazioni ma soprattutto alla parte convegnistica in cui si è parlato anche di come commercializzare l’olio extravergine di oliva di qualità, attraverso operazioni di marketing, ma anche di formazione nelle scuole, a partire dalle elementari fino agli Istituti agrari e alberghieri, e soprattutto di sensibilizzazione e formazione dei consumatori che percepiscono ancora oggi l’olio come una commodity, un prodotto piatto, che non è capace di differenziazioni. Una tappa fondamentale, perchè il settore olivicolo è orientato verso una comunicazione troppo spesso affidata alle multinazionali che ha il solo interesse di vendere a basso costo, senza badare il più delle volte alla qualità. “Abbiamo presenti in Italia 540 cultivar, l’olio è un prodotto complesso, capace di notevoli differenziazioni. Noi abbiamo questo unicum, il 40% della biodiversità olivicola a livello mondiale che dobbiamo salvaguardare e valorizzare”, ha evidenziato ancora Sonnessa.
Percorrere allora la stessa strada dell’enoturismo, è importante. Puntare sulla qualità a discapito della quantità, promuovere l’olioturismo, l’”oro” di Seneghe e della Sardegna sfruttando il territorio e la sua cultura. “Seneghe con i suoi uliveti plurisecolari, ha un patrimonio non solo ambientale, ma anche paesaggistico e culturale straordinario” – ha spiegato Pietro Pais, Presidente della Cooperativa Oleificio Sociale di Seneghe – Solo fare una passeggiata tra alberi di ulivi e la natura incontaminata che abbiamo qui, appaga i sensi. Far conoscere i diversi cultivar di olive, il buon olio, saper riconoscere le caratteristiche di un buon olio extravergine, e soprattutto farlo conoscere all’utente finale che alla fine è colui che fa andare avanti le nostre aziende e dà un senso al nostro duro lavoro, è molto importante”. Olio buono non come commodity ma come prodotto prezioso della terra dalle qualità e caratteristiche eccezionali. E poi il cibo, tutto un mondo che ruota intorno a questo circuito dell’olio extravergine di oliva. “Quei gesti semplici come gustare un pezzo di pane con l’olio nuovo sotto un bellissimo albero monumentale che ha centinaia di anni, assaggiare un bicchiere di vino, vivere le tradizioni insieme ai compaesani e alle persone che vengono da fuori, ti riempiono il cuore e permettono di comprendere il reale valore dell’olio, e dei suoi piatti derivati, gustosi e sani, e di far sopravvivere la nostra filiera economica e culturale,”, ricorda Pais.
Prentzas Apertas rispetto alle edizioni passate si è proposta quindi in questa veste completamente rinnovata. Non più come un momento esclusivo di festa a Seneghe, ma come momento di incontro e confronto sulla risorsa più importante del territorio, l’olio, per creare delle opportunità, perché le aziende possano crescere nella qualità e nelle competenze e nelle capacità di promuovere e vendere al giusto prezzo un prodotto di altissima qualità, sano, e che dà tanti benefici alla nostra salute. Ma anche per sensibilizzare le nuove generazioni, causa spesso dell’abbandono culturale degli oliveti dovuto al totale disinteresse o dalla scarsa convenienza economica, e per far comprendere l’importanza della comunicazione efficace oltre la Sardegna, per veicolare il valore della nostra biodiversità. Non solo un’esperienza corale di conoscenza e riflessione sull’olio di oliva, risorsa preziosa di Seneghe e del Montiferru tra le più apprezzate nell’isola e oltre i confini regionali, ma un appuntamento diverso con una serie di giornate dedicate all’olio e alla collettività, a supporto della crescita, della promozione del settore olivicolo di Seneghe e della sua valorizzazione. “Abbiamo voluto concentrarci e dedicare questi giorni, attraverso l’esperienza degli ospiti presenti, per avere informazioni, stimoli e proposte innovative per crescere come comparto dal punto di vista delle aziende, non solo di Seneghe ma anche del territorio – ha spiegato Vincenza Pala, Presidente della Pro Loco di Seneghe, tra gli organizzatori e promotori dell’evento - Quindi volevamo che questa fosse una esperienza che potesse arricchire le persone che lavorano nel settore olivicolo. Speriamo di esserci riusciti, gli ospiti presenti erano tanti e veramente di alto livello. Hanno portato esperienze, consigli, suggerimenti importanti, di grande valore. Ci auguriamo che le persone presenti abbiano saputo cogliere tutti gli spunti, e che in futuro tutto quello che è venuto fuori in questi giorni possa poi trovare riscontro nella pratica e nella vita delle persone che lavorano in questo settore. La provincia di Oristano ma anche il nostro piccolo paese hanno ancora tanto da lavorare in questa strada. Ci auguriamo che questo piccolo passo sia solo l’inizio per procedere verso questa direzione”.
- Redazione