Soggetti privati e pubblici per mettere in pratica un percorso da protagonisti nel panorama dell’olivicoltura isolana immaginando uno sviluppo etico, condiviso e partecipato della comunità seneghese nel settore dell’agroalimentare e della gastronomia di eccellenza. Al centro ovviamente c’è Seneghe e la sua capacità di “aprirsi al mondo”.
La guida è affidata alla Pro Loco, che ha pensato di investire nel progetto costruendo un circuito di nuove reti attorno all’evento. “Abbiamo ripensato l’evento ricollocandolo in una nuova cornice con un focus speciale sul ruolo dei produttori del territorio, sui temi della sostenibilità, sulle esperienze gastronomiche e naturalmente sulle tradizioni di un’area di eccellenza in Sardegna per la produzione agroalimentare di qualità”, spiega la Presidente della Pro Loco, Vincenza Pala.
Tra gli obiettivi di Prentzas Apertas quello di promuovere lo scambio di know-how e la costruzione di collaborazioni fra stakeholder locali, nazionali e internazionali, l’innovatività delle tecniche di olivicoltura, la conoscenza del settore e lo sviluppo enogastronomico e commerciale tra le nuove generazioni, implementare la progettazione e la pianificazione strategica degli operatori economico-culturali del territorio, incentivare della competitività del tessuto economico locale e lo sviluppo di partenariati locali e la costruzione di reti nazionali e internazionali.
Il programma
Un programma nutrito che si articolerà tra ventisei ospiti e una decina di aziende del territorio con diversi appuntamenti dalla mattina alla sera dal 17 al 19 dicembre, il weekend che precede la settimana di Natale, in alcune delle sedi più affascinanti e storiche di Seneghe, capitale dell’olio e culla di poesia e cultura: Casa Aragonese (via Roma 10), Casa Pili (piazza Mannu 9) e Casa Addis (via Roma 22).
Pranzo e cena nelle tre giornate a Casa Addis a cura dello chef patron Pierluigi Fais del ristorante “Josto”, eccellenza della cucina d’autore nelle due sedi di Oristano e Cagliari che porta con sé una grande bravura e tanta passione con la misura e il pragmatismo che lo contraddistinguono. Il suo ristorante giovane e creativo è nella lista dei 50 Top Italy 2022, mentre Framento, la sua pizzeria a Cagliari, è stata segnalata nella Guida Pizzerie d’Italia 2017 del Gambero Rosso con il massimo punteggio, tre spicchi.
Si parte il 17 dicembre con l’inaugurazione e la presentazione di Prentzas Apertas alle 10.30 a Casa Aragonese. Subito dopo alle 11.00 l’incontro sul tema “Nuove tecniche di raccolta fra tradizione, nuove tecnologie e cambiamento climatico”. Intervengono Andrea Armaroli, Direttore Generale Campagnola SRL, Sergio Corona, imprenditore di Cagliari da oltre vent’anni nel settore dell’agricoltura e Luigi Porru, mandatario regionale Campagnola SRL. Stessa ora ma a Casa Pili si potrà visitare l’esposizione a cura della Campagnola SRL di macchinari e nuove tecnologie di raccolta e potatura del settore agricolo, e l’esposizione a cura delle Aziende Olivicole Seneghesi. Sempre alle 11.00 si terrà alla pizzeria Sa Prentza il percorso esperenziale sulla valorizzazione gastronomica dell’olio di oliva, con la cooking class (dieci partecipanti) a cura di Giovanni Ulleri, pizzaiolo (Gambero Rosso 2022), Pierluigi Fais, chef (Josto) e Paolo Solinas, esperto di enogastronomia e hospitality; alle 12.30 a Casa Aragonese lo spazio dedicato alle degustazioni con l’aperitivo a cura dell’Oleificio Sociale di Seneghe, Azienda Agricola Pretziosa e Cantina Vitivinicola Montiferru. Alle 13.30 il momento conviviale del pranzo a Casa Addis a cura dello chef del ristorante “Josto”, Pierluigi Fais. Nel pomeriggio si riprende alle 17.00 con l’incontro a Casa Aragonese dal titolo “Opportunità e sviluppo sostenibile del settore olivicolo in Sardegna. Il distretto “Olivarios”. Incontrano il pubblico Tore Piana, coordinatore comitato del Distretto agroalimentare di Qualità Olivicolo “Olivarios”, attuale Presidente di Filera Olivicola Sard Scarl, e Michele Ruiu, specializzato in Rural Innovation Manager, cooperazione e progetti di innovazione rurale nell’agroalimentare e nel food, con particolare attenzione all’inclusione sociale. Si chiude la serata con la cena a Casa Addis sempre a cura di del ristorante “Josto” di Pierluigi Fais, con piatti creativi e i migliori prodotti locali del Montiferru.
Sabato 18 alle 10.30 l’incontro “Olivicoltura VS Olivi-cultura. Una risorsa per i territori e le comunità”. Marcello Sollai, agronomo responsabile dell’azienda agricola Fratelli Andria di Seneghe, Pietro Pais, Presidente Oleificio Sociale di Seneghe e Paola Barbarossa, produttrice, sommelier e assaggiatrice dell’olio, dialogano con Piero Maieli, consigliere regionale con delega all’agricoltura e Diego Loi, Sindaco di Santu Lussurgiu, Presidente dell'Unione dei Comuni Montiferru e Alto Campidano dal 2016, Consigliere Regionale della Sardegna. Modera Giovanni Antonio Sechi, vice presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Alle 12.30 lo spazio degustazioni a Casa Aragonese con aperitivo a cura dell’Azienda agricola Su Riu, Azienda Agricola Cosseddu, Alim. Sar e Cantina Vitivinicola Montiferru. Pausa pranzo alle 13.30 con lo chef Pierluigi Fais del ristorante Josto. Alle 16.00 a Casa Aragonese si parlerà di storia e simbologia dell’olio di oliva nel Mediterraneo, nell’incontro dal titolo “Olio come oro. L’essenza del Mediterraneo”, a cura di Helga Sanità, docente di Antropologia del patrimonio e Antropologia culturale all’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa. Stessa sede alle 18.30 si parlerà di “Branding e commercializzazione dell’agroalimentare di qualità” con Jessica Cani, esperta di comunicazione nel settore enogastronomico e turistico, e Paolo Solinas. Modera l’incontro Gilberto Arru, giornalista, esperto di enogastronomia (Guida dei Vini d’Italia, Almanacco del Berebene del Gambero Rosso, Guida Ristoranti de L’Espresso, Guida Vini Buoni d’Italia). Cena alle 20.30 a Casa Addis nel consueto appuntamento con lo chef Pierluigi Fais del ristorante Josto.
Alle 21.30 a Casa Aragonese la proiezione del documentario “Genuino Clandestino”, di Nicola Angrisano, produzione InsuTV. Mentre la burocrazia bandisce dal mercato migliaia di piccoli produttori, il consumatore continua a subire, spesso inconsapevolmente, modelli di produzione inadeguati a garantire genuinità e affidabilità dei cibi. Decine di coltivatori, allevatori, pastori e artigiani si uniscono nell’attacco alle logiche economiche e alle regole di mercato cucite sull’agroindustria, per difendere la libera lavorazione dei prodotti, l’agricoltura contadina, l’immenso patrimonio di saperi e sapori della terra. Una rete di resistenza contadina da cui nasce la campagna ”Genuino Clandestino”. InsuTV è una tv partenopea che ha iniziato la sua attività di tele-street a Napoli nel 2003. Ha trasmesso videoproduzioni proprie, materiali d’archivio presenti nell’archivio di NewGlobalVision e tutte le autoproduzioni che giungevano in redazione dalle comunità del territorio. Fin dall’inizio è diventata il punto di riferimento di tutti coloro che vogliono raccontare la città da altri punti di vista, lontani dalle logiche del mainstream.
Domenica 19 appuntamento la mattina alle 11.00 a Casa Aragonese con l’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Il Presidente Michele Sonnessa incontra Seneghe. Modera l’incontro Maura Boi, coordinatrice regionale dell’associazione. Alle 13.00 l’aperitivo a cura dell’azienda agricola Fratelli Andria, Azienda Agricola Salaris e Cantina Vitivinicola Montiferru. Alle 13.30 pranzo a Casa Addis. Alle 17.00 l’incontro sul tema “Dal campo al frantoio. Tradizione e tecnologie di produzione e trasformazione”. Palmerio Zoccheddu, iscritto all’elenco nazionale assaggiatori d’olio extravergine d’oliva e componente del panel della giuria del Concorso Nazionale Montiferru, Pierpaolo Arca, fiduciario per Slow Food del presidio Terre Oristanesi, tecnologo alimentare ed esperto in elaiotecnica, presidente giuria Premio Nazionale Montiferru per oli extravergini e Massimo Corda, tecnologo alimentare, incontrano il pubblico. Cena alle 20.30 a Casa Addis con la cucina d’autore tra le migliori in Italia di Pierluigi Fais del ristorante “Josto”.
- Redazione