VILLASIMIUS. Vaccini e veleni, a Villasimius. La minoranza in consiglio comunale accusa: sindaco e membri della giunta hanno ricevuto la dose il 20 marzo, nel giorno degli ultraottantenni. Il consigliere regionale dei Progressisti, Francesco Agus, chiede lumi all'Ats: "È vero? E perché?", chiede con un accesso agli atti. E il primo cittadino Gianluca Dessì in un video non smentisce, ma spiega: "Fiale già aperte e diluite. Le dosi sarebbero state buttate, tutto in regola e secondo le direttive".
È l'effetto Figluiolo, nel senso del generale Francesco Paolo, commissario governativo per l'emergenza: prima in Tv e poi con una ordinanza ha stabilito che se ci sono rinunce tra coloro che compaiono nelle liste delle vaccinazioni, la dose venga inoculata "al primo che passa". In teoria ci dovrebbe essere un ulteriore elenco di "panchinari" (le polemiche sul vaccino al giornalista Andrea Scanzi insegnano). Ma a Villasimius è stato vaccinato chi si trovava lì.
"Il fatto, se confermato, sarebbe di una gravità assoluta in quanto avrebbe deprivato del vaccino altri cittadini maggiormente esposti a rischi sanitari, tra cui quelli appartenenti alle categorie cosiddette fragili", si legge in un'interrogazione della minoranza, "Si chiede di conoscere se corrisponda a verità che al Sindaco e ad altri rappresentanti della Giunta nonché ad alcuni vigili urbani e ad altri dipendenti comunali sia stato somministrato il vaccino contro il Covid 19 e, in caso affermativo, quali siano state le procedure seguite per individuare tali soggetti coinvolti direttamente, chi le abbia decise e con quali motivazioni".
Il caso approda anche in consiglio regionale. Agus (Progressisti) ha effettuato una richiesta di accesso agli atti. "Siamo in una fase estremamente critica per la riuscita della campagna di vaccinazione. Non c'è tempo e non ci sono dosi da perdere, anche perché tutti gli indicatori vedono la Sardegna in fondo alla classifica: ultimi per percentuale di vaccini somministrati, terzultimi per over 80 vaccinati, penultimi per docenti vaccinati.
Questi risultati non sono giustificabili solo con l'esigenza di non intaccare le scorte e con la cronica carenza di medici su cui si sta cercando di intervenire con evidente ritardo. Si moltiplicano segnalazioni su file saltate", denuncia l'esponente dei Progressisti, "vaccinazioni improvvisate, atti di arbitrio e perfino plateali abusi che contribuiscono a ritardare la vaccinazione delle categorie a rischio e confermano le falle nel piano operativo della Regione. Serve chiarezza e rispetto per le priorità già definite dal piano nazionale di vaccinazione".E mentre montava l'onda della polemica il sindaco ha deciso di spiegare tutto in un video. In sintesi, dice: tanti che dovevano essere vaccinati non si sono presentati, così per non buttare il vaccino nelle fiale già aperte, è stato chiesto ai volontari della protezione civile lì presenti se volesse ricevere la dose. Ma siccome questi l'avevano ricevuta la settimana prima, si è deciso d'urgenza di somministrarla ai presenti. "Ossia a chi stava lavorando anche il sabato e la domenica per vaccinazioni e screening". Ossia lui e altri frequentatori del municipio.
- Redazione