ARZACHENA. “A chi ama la Sardegna e l’ha scelta come seconda casa chiedo un forte senso di responsabilità”, è il commento del sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, in merito alle disposizioni contenute nel Decreto legge del 13 marzo 2021 in tema di restrizioni a contrasto della diffusione del Covid-19. “Arzachena e l’intera Isola sono terra di accoglienza e di turismo. Sarebbe ingiusto condannare chi decide di spostarsi in questi giorni dalle zone rosse per occupare le seconde case nelle località turistiche.
In questo momento delicato, però, la rete dei controlli agli ingressi dai maggiori scali dell’Isola deve essere infallibile, perché il rischio è altissimo e dobbiamo difendere con tutte le nostre forze la zona bianca. I sindaci hanno risorse umane scarse per controllare a tappeto i territori e non siamo immuni dal Covid-19. Ci sono oltre duemila seconde case nel vasto territorio di Arzachena sparse nei borghi di Cannigione, Baja Sardinia, Porto Cervo, Liscia di Vacca e nell’agro. Bastano pochi errori per far salire i contagi. Turismo e salute pubblica possono andare di pari passo. Per questo chiedo a residenti e ospiti di utilizzare i dispositivi di sicurezza, di rispettare il distanziamento nei locali pubblici e all’aperto, di evitare gli assembramenti. Da fine gennaio, all’ufficio Anagrafe abbiamo ricevuto numerose richieste telefoniche sulla possibilità di spostarsi qui e abbiamo già registrato 25 pratiche di immigrazione da altre regioni, la maggior parte concentrare nelle ultime settimane”.