CARBONIA. "Non la si può nemmeno definire un tipo, come si dice delle persone poco attraenti". E ancora: "Bella non è, vivace neppure". Di più: "Piatta, anonima, con pochi angoli che la riscattino".Sono gli elementi di un articolo, pubblicato su La Repubblica, sulla candidatura di Carbonia a capitale della Cultura. La giornalista sembra spegnere gli entusiasmi ancora prima che nascano, con un reportage che lascia poche chance alla cittadina mineraria.
"Un pugno nello stomaco per i miei concittadini che vivono e amano la loro città, anche per quelli che sino ad oggi si sono stupiti che l’Amministrazione Comunale abbia anche solo potuto immaginare di candidare la loro Città a un concorso così prestigioso per il quale ritengono che Carbonia non abbia “le carte in regola”", commenta la sindaca Paola Massidda, " E invece, a tutti rispondo, con convinzione, che Carbonia ha le carte in regola per partecipare a questo concorso, e anche per vincerlo".
La prima cittadini del M5s spiega quali sono le ragioni della candidatura. Ecco cosa pensa la Massidda.
"Carbonia trascende dai giudizi soggettivi sulla sua bellezza o meno e si erge su questi per la sua unicità di città moderna fondata per il lavoro e con il lavoro dei minatori a beneficio di tutta la Nazione.
La miniera e la città, nate in simbiosi, costituiscono un corpo bidimensionale, il sopra ed il sotto, che hanno cementato una comunità ex novo. E sul lavoro duro e terribile delle miniere si sono intessute le relazioni sociali, l’identità e la storia di lotte sindacali e di fusione di diverse genti che questa Città hanno costruito. Il lavoro è qui, più che una esigenza, la storia stessa di Carbonia, è il suo patrimonio culturale che la caratterizza sui diversi livelli della sua esistenza: dall’archeologia all’urbanistica, dall’antropologia alla sua arte.
Carbonia è ben più di una città, è un luogo di luoghi, in cui le stesse dismissioni minerarie diventano nuovo punto di partenza per la rigenerazione di Carbonia, che da città dell’estrazione del carbone si trasforma in polo di studi tra i più avanzati nell’ambito della tutela del paesaggio, della bonifica e della ricerca sull’energia di nuova generazione.
Carbonia non sta partecipando ad un concorso di bellezza, ma ad un concorso che giudicherà qual è il patrimonio culturale che la città ha in se’ e come riesce a riconsiderarlo continuamente regalando a questa giovane città la sua identità peculiare che è quella di aprirsi e aggiornarsi per disegnare ogni volta un futuro nuovo.
Tutto questo è Carbonia, al di là del bello e brutto.
E poi va da se’ che per noi che l’amiamo, Carbonia è anche bellissima
- Redazione