BUDDUSÒ. Giovani, lavoro, ambiente, sport, sicurezza, inclusione, sviluppo, turismo, associazionismo, conti pubblici in ordine, acqua pubblica. Ma anche salute e tutela degli anziani attraverso l'impegno attivo dei giovani. C'è un piano per ogni settore nel programma elettorale di Salvatore Marrone. Medico di medicina generale a Buddusò, ora si candida a sindaco per prendersi cura del suo paese, dove vive e lavora. Punta a raccogliere l'eredità, per svilupparla, dell'attuale primo cittadino Giovanni Antonio Satta. A sfidarlo c'è un altro Satta, Massimo. Vive a Olbia, è fratello del consigliere regionale del Psd'Az Giovanni, che a sua volta era stato sindaco prima di Giovanni Antonio. L'impegno dell'ultima amministrazione si è dovuto concentrare sul risanamento dei conti in rosso del municipio. E adesso Marrone vuole inserirsi in questi solco, per far crescere ulteriormente il centro del Monte Acuto.
Marrone è sostenuto dalla lista “Per Buddusò”: dodici candidati, sette donne e cinque uomini. Rappresentano i settori produttivi e dei servizi, dal lapideo alle attività sanitarie, ma ci sono anche studenti e professionisti. E, soprattutto, sono giovani.
Tra le competenze primarie di un Comune non c'è quella di creare posti di lavoro. Ma un sindaco può generare le condizioni per farli attecchire. Così nel programma si legge che l'obiettivo è quello di “favorire l’associazionismo e il cooperativismo giovanile e avviare corsi di formazione professionale orientati ai mestieri maggiormente richiesti dal mercato”. Quindi nei settori socioassistenziale, l’agricolo, il forestale, il turistico e l'ambientale. Con gli ultimi due che vanno di pari passo: tra le priorità dell'amministrazione, spiega Marrone, c'è la tutela dell'ambiente, fonte di sviluppo.
Marrone non è nuovo a esperienze amministrative. E' stato consigliere provinciale a Sassari e Olbia, e per la Gallura ha ricoperto anche l'incarico di assessore al Bilancio e Turismo. Quindi sa come funziona la macchina amministrativa e conosce i meccanismi che possono portare risorse al territorio. Come quelle sulle infrastrutture, quali il collegamento con la Sassari-Olbia e quelle interne al paese, attraverso un piano strategico di recupero e valorizzazione delle strutture abbandonate o inutilizzate del centro storico, con interventi di qualità indirizzati a conservare l’identità storico-architettonica, per farlo ritornare a essere il cuore pulsante del paese”.