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A Sant'Antioco un cedro simbolo dell'amicizia con il Libano

Santantioco-Libano

SANT'ANTIOCO. Un piccolo cedro, piantato nel giardino di ingresso del Mab - Museo Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco, a simboleggiare l’amicizia tra il Comune di Sant’Antioco e la Municipalità di Tiro (Libano). Ieri sera, negli spazi verdi del Mab, si è tenuta una cerimonia per la piantumazione di un giovane albero, giunto nell’isola direttamente dal Libano in compagnia del professore della Lebanese Universit Hassan Badawi, in territorio antiochense per partecipare alla XIII edizione della Summer School di archeologia fenicio-punica. Presenti alla manifestazione, il professor Badawi, il collega dell’Università di Sassari Piero Bartoloni, il Generale dell’Esercito Francesco Olla, il sindaco e il vice sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci ed Eleonora Spiga, l’Assessore alla Cultura Rosalba Cossu e l’Assessore alle Attività Produttive Renato Avellino.

Nell’estate del 2017, sotto l’egida del contingente italiano impegnato nella missione UNIFIL, al tempo guidato dal Generale antiochense Francesco Olla, era stato sottoscritto un gemellaggio tra Sant’Antioco e la Municipalità di Tiro, all’insegna della condivisione culturale e in un reciproco scambio di professionalità e conoscenza. Da allora, sono stati diversi i momenti di confronto, scambio culturale e condivisione di progetti, inseriti nel solco del rapporto che lega le due realtà: furono proprio i fenici provenienti da Tiro tra la fine del IX e dell’VIII secolo a.C., infatti, a fondare la città di Sulky, l’attuale Sant’Antioco.

Ieri un piccolo gesto, ma ricco di significato, che vuole rafforzare l’unione tra Tiro e Sant’Antioco: «Questo momento – spiega il sindaco Ignazio Locci – lo viviamo con gioia e orgoglio, perché le nostre comunità si sono incontrate e, soprattutto, perché i nostri rapporti continuano e diventano sempre più solidi. Il gemellaggio del 2017 non è stata una gita scolastica, ma il frutto di un lavoro importante in un territorio difficilissimo: ci ha consentito di toccare con mano il grande lavoro svolto dal contingente italiano. E ci ha inoltre permesso di tessere un rapporto di scambio, forte e duraturo, con una comunità a noi legata da ragioni storiche. Ringraziamo il sindaco di Tiro, Hassan Dbouk, per averci donato questo piccolo cedro, simbolo del Libano».