Culture

Un'abbuffata di poesie sparse nelle piazzette del centro storico di Cagliari

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CAGLIARI. Un’estate in versi per le strade di Cagliari. L’associazione culturale Hyperion Art presenta Abbuffata di poesie sparse, un progetto di e con Giuseppe Boy in occasione delle manifestazioni di Cagliari Paesaggio 2018. Quattro serate in quattro diverse piazze e luoghi storici del centro città, per una performance interattiva che ha come obiettivo la divulgazione della poesia. Un’azione poetica in cui il pubblico sarà direttamente coinvolto, con la possibilità di scegliere tra le tante poesie sparse a terra, a disposizione di tutti, e leggerle a voce alta, per l’ascolto degli altri presenti.

Ognuno può diventare così ascoltatore e lettore, fruitore e protagonista dello spettacolo. Chi lo desidera, può portare altre poesie da aggiungere al mucchio, arricchendo la scelta a disposizione di tutti e contribuendo così al principale scopo del progetto: riempire il mondo di poesia. Ogni serata vede la partecipazione di un ospite speciale, rappresentante del mondo culturale e dello spettacolo cagliaritano, a cominciare da Rossella Faa che sarà protagonista mercoledì 11 luglio.

Palcoscenico naturale dell’Abbuffata saranno alcuni tra i luoghi più suggestivi di Cagliari: piazza San Giacomo a Villanova (11 luglio), piazzetta Aquilino Cannastra Porta Cristina e viale Buoncammino (18 luglio), via Giovanni Spano, appena fuori le mura di Castello, a pochi passi dalla Porta dei leoni (25 luglio), e la Villa di Tigellio a Stampace, uno dei più preziosi siti archeologici della città (1 agosto).

Se una sera d’estate, verso il tramonto, ci si imbatte in un mucchio di poesie sparse in terra, magari qualcuno può tornare a casa con una ricchezza in più:  la ricchezza della poesia.

«Cosa succede – si domanda Giuseppe Boy - se un mercoledì sera di luglio, passeggiando per Cagliari verso il tramonto, in una piazzetta caratteristica dei quartieri storici ci si imbatte in mucchio di poesie sparpagliate in terra? E cosa succede se ci si ferma, si raccoglie qualcuno di quei fogli e si scopre una poesia che parla di noi, si rivolge a noi, dice le cose che noi avremmo voluto sempre dire e non siamo mai stati capaci di farlo?».