CAGLIARI. Al Castello di San Michele di Cagliari sarà esposta la mostra fotografica “Diary – 8 diari fotografici in tempo di guerra”, che racconta com’è cambiata la quotidianità in Ucraina dal 24 febbraio 2022, giorno dell’invasione dell’esercito russo.
Diary arriva a Cagliari in prima assoluta ed è stata presentata stamattina alla stampa dall’assessore comunale della Cultura e Spettacolo, Maria Dolores Picciau, insieme alla co-curatrice e presidente di Uwpo Anna Melnikova e dal console onorario d’Ucraina in Sardegna Anthony Grande.
Parte del ricavato dei biglietti porterà un aiuto concreto a sostegno della popolazione ucraina, attraverso l’associazione Ukrainian Women Photography Organization (Uwpo).
All’Uwpo, nata nel 2020 con lo scopo di unire fotografe di diverse nazionalità e aiutarle a sviluppare il proprio talento attraverso progetti educativi innovativi, appartengono Gera Artemova, Sofiya Chotyrbok, Marisia Myanovska, Maryna Brodovska, Victoria Sorochuk, Yana Hryhorenko, Xenia Petrovska e Tania Boguslavskaya, le otto donne protagoniste dell’esposizione, nate tra il 1973 e il 1991.
La mostra
Attraverso 139 immagini Diary racconta le vite di otto donne diverse, unite dentro e fuori l’Ucraina da una storia divenuta improvvisamente comune nel febbraio dello scorso anno. Questa svolta drammatica è diventata anche determinante nel plasmare e influenzare le loro visioni artistiche, come testimoniato dall’evoluzione nel loro sguardo e nelle immagini scattate mese dopo mese.
“Le opere ci offrono uno sguardo privilegiato sulla complessità della realtà, catturando l’essenza delle esperienze vissute con sensibilità e ricerca artistica. La fotografia diviene un mezzo di espressione libero e aperto, capace di catturare l’intimità e la complessità delle esperienze vissute, e di comunicare emozioni e pensieri con grande potenza evocativa”, spiega Anna Melnikova, presidente di Uwpo e curatrice dell’esposizione insieme a Maurizio Lai e Tiziana Ciocca.
“Ospitare il lavoro di queste fotografe è un grande onore per la nostra città: Cagliari accoglie una numerosa comunità ucraina e, da quando è scoppiato il conflitto, i cagliaritani si sono mobilitati per mandare aiuti nelle zone colpite e accogliere i rifugiati", spiega l’assessore Picciau. "La mostra ha molteplici chiavi di lettura. Mantiene viva l’attenzione e vigile la coscienza su quello che sta succedendo alle porte dell’Europa. Questo progetto poi ci ricorda che, anche sotto le bombe, può nascere arte: le immagini realizzate da queste otto donne non hanno solo valore di reportage di un’esperienza ma rivelano come si possano creare bellezza ed emozione anche nei contesti più difficili”.
- Redazione