BARUMINI. Sensibilizzare i cittadini sui temi della salvaguardia e tutela dei beni culturali, coinvolgere i giovani studenti sardi sull’importanza della tutela dei beni archeologici sardi, oltre che far conoscere l’operato del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Cagliari, impegnato in attività di recupero e tutela dei beni culturali dispersi o illecitamente sottratti. Sono i principali obiettivi del nuovo progetto di collaborazione tra la Fondazione Barumini Sistema Cultura e il Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Cagliari, con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna e il Comune di Barumini.
DOMANI MOSTRA. E proprio dal progetto della salvaguardia del patrimonio culturale nasce la mostra Thesaurus – Il patrimonio usurpato’, che sarà inaugurata domani 2 marzo (dalle ore 9.30) al Centro di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale “Giovanni Lilliu” a Barumini e resterà in mostra sino al 14 maggio 2022.
L’allestimento ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sui temi della tutela dei beni archeologici e storico artistici, nonché del paesaggio della Sardegna e che sono stati oggetto di recupero, o sequestro e successiva restituzione alla cittadinanza da parte del Nucleo TPC.
IL PROGETTO. In vetrina importanti reperti tra beni archeologici, storici, documentari ed ecclesiastici, dall’età del bronzo al secolo scorso. Si tratta di beni recuperati in operazioni di servizio e in attività subacquee, tra cui un Manoscritto del 1592, sottratto dall’archivio diocesano del capoluogo sardo negli anni ’70 riguardante il processo canonico con cui l'arcidiocesi di Cagliari riconobbe ufficialmente la storia e i miracoli attribuiti alla statua di Nostra Signora di Bonaria, una mitragliera risalente al secondo conflitto mondiale e ritrovata a 50 metri di profondità nel Golfo di Cagliari, recuperata grazie alla collaborazione fra Soprintendenza e Nucleo Carabinieri Tutela patrimonio culturale di Cagliari. Ma la mostra avrà anche un carattere didattico, perché si rivolge anche agli studenti delle scuole superiori (3° e 4° classi) e vedrà coinvolti direttamente i ragazzi che avranno modo di collaborare con le diverse istituzioni coinvolte. La Fondazione fornirà gratuitamente il servizio di trasporto con bus navetta. Il progetto didattico, prevede la partecipazione dei ragazzi all'inaugurazione della mostra e sarà fornito ai ragazzi tutto il materiale didattico oggetto di studio. Dopo la visita alla mostra ci sarà spazio per l'elaborazione in classe di un progetto individuale o per gruppi che sarà poi oggetto di concorso. Proprio il concorso premierà l’elaborato migliore prima della fine dell’anno scolastico. La giuria sarà composta dai rappresentanti della Fondazione Barumini Sistema Cultura e dai militari del Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di Cagliari.
LILLIU (FONDAZIONE BARUMINI). “Siamo orgogliosi di poter ospitare e organizzare, insieme al Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Cagliari, questa importante mostra - commenta Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione Barumini sistema cultura - crediamo che sia fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica, a partire dai più giovani, sulla necessità di tutelare a 360° le opere e i reperti archeologici e culturali che fondano le basi della nostra storia millenaria - aggiunge - questa mostra permetterà di far conoscere anche l’importante valore delle operazioni di recupero del Nucleo dei Carabinieri che permettono di restituire alla comunità la fruizione di questi importantissimi tesori che richiamano la storia della Sardegna”.
NUCLEO TPC CAGLIARI. “I reperti in esposizione in questa mostra, di epoche e tipologie differenti e provenienti da più parti dell’Isola, al termine dell’iter giudiziale che li relegava presso i tribunali della Regione e nel caveau del Nucleo, finalmente sono resi alla fruizione del pubblico – dicono dal Nucleo Tpc di Cagliari - questa bellissima esposizione ci rammenta che l’ingente patrimonio sardo, così come quello nazionale, è costantemente a rischio: tra guerre, calamità naturali ed incuria senza dimenticare il maggior pericolo da cui è attaccato e che è sotto gli occhi di tutti i visitatori, l’avidità dell’uomo. Le donne e gli uomini di questo Nucleo hanno lavorato col massimo impegno per restituire alla cittadinanza, salvandole dall’oblio, le storie che questi reperti sono in grado di raccontare: una quotidianità spesso nascosta ed impensabile che merita di essere trasmessa ai giorni nostri”.
La mostra è visitabile gratuitamente tutti i giorni della settimana.
Tutto il progetto verrà gestito seguendo il protocollo necessario e di riferimento per l’emergenza sanitaria in corso.
- Enrico Fresu