Culture

“Aradia”, un film horror in una Sardegna vittoriana

 

 

CAGLIARI. Una storia horror ambientata nella Sardegna di fine ‘800: è “Aradia”, il film di Luca Valdes, regista e film-maker della Baymann Production. “Tre sorelle e un solo male”, questa è la frase principale della locandina. Tre protagoniste, ognuna con una dote diversa, interpretate da Alessandra Tatti, Lucia Sunda e Martina Maimeri ereditano una casa a Sadali dove decidono di soggiornare. Da qui si scontreranno con la realtà di un paese che si rivela per loro non proprio ospitale. Questa è una piccola anticipazione della trama sulla quale aleggia ancora un senso di mistero, ma dove si troveranno altri personaggi quali il notaio William Cara Zanda, una comparsa di Giuliano Marongiu nelle vesti del proprietario della casa, la governante Carla Alongi e i falconieri Martin Strunga con Ilaria Gruosso.

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“L’idea è nata una notte mentre non riuscivo a dormire”, spiega il regista cagliaritano, “ho pensato che fosse passato tanto tempo da quando un horror non mi lasciava un senso di ansia, ciò che in realtà un film di questo tipo dovrebbe trasmettere, quindi ho pensato perché non farlo?”, aggiunge, “così ho iniziato a pensare alla storia e a contattare alcune persone come Alessandra Tatti che si occupa degli abiti, con lei abbiamo trovato Lucia Sunda e sempre tramite loro sono arrivati gli altri attori”. Così, in poco tempo, un piccolo cast che ha fatto parte di un progetto piuttosto ambizioso, con pochissimi fondi, ma supportato dalla Pro Loco di Sadali, il gruppo folk e quello di canto lirico. “L’obiettivo non è solo riuscire a portarlo al cinema”, spiega il regista, “vorrei che il messaggio principale fosse questo: in Sardegna si sono fatti troppi film sui banditi o sull’economia sarda, in particolare sulla pastorizia, non che questo sia un male, ma possiamo dimostrare di saper creare anche altro”.