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CAGLIARI. La Giunta regionale ha approvato la ratifica del nuovo Accordo integrativo regionale (Air) per la Medicina generale, firmato il 30 settembre tra la Regione Sardegna e le principali organizzazioni sindacali dei medici di famiglia (Fimmg, Snami, Smi, Fmt e Cisl Medici). L’intesa attua l’Accordo collettivo nazionale del 4 aprile 2024 e segna un passo importante nella riorganizzazione della sanità territoriale sarda. Nascono quindi le aggregazioni.
L’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi: “Con questo accordo riportiamo al centro il ruolo dei medici di famiglia nell’ambito del Sistema sanitario regionale, creando una rete integrata di servizi territoriali in sinergia con Case e Ospedali di Comunità, Centrali Operative Territoriali e Unità di Continuità Assistenziale.”
Tra le principali novità figurano la nascita delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (Aft), strutture che garantiranno la continuità assistenziale dalle 8 alle 20, con studi coordinati e collegamenti informatici. Ogni medico riceverà una quota annuale di 10,70 euro per le funzioni organizzative dell’Aft. Un altro pilastro riguarda le cure domiciliari: entro il 2026 i medici dovranno prendere in carico almeno il 10% dei propri pazienti over 65, con compensi legati al raggiungimento di questo obiettivo.
L’accordo valorizza anche la telemedicina e la sanità digitale, prevedendo un’indennità mensile di 200 euro per l’adeguamento tecnologico degli studi e l’integrazione delle televisite e del telemonitoraggio nel Fascicolo sanitario elettronico. Aggiornate infine le tariffe delle prestazioni ambulatoriali (PIP) e introdotte nuove indennità per sostenere i medici nei comuni più disagiati, con un contributo mensile di 2.000 euro per i professionisti del ruolo unico.
“L’Accordo integra le riforme nazionali con una visione regionale che valorizza il lavoro dei medici e garantisce un’assistenza più capillare e continuativa”, ha aggiunto Bartolazzi.