CAGLIARI. Ricostruzione, miracolo economico, calcio, pesca e chiesa. Erano questi gli anni Sessanta a Cagliari, raccontati in "Casteddu sicsti", il documentario del regista Paolo Carboni che oggi è stato presentato in anteprima al ristorane di pesce Balena, in via Santa Gilla. Il film è recitato interamente in sardo cagliaritano ed è raccontato attraverso le testimonianze di chi quegli anni li ha vissuti.
"Cagliari si stava risollevando dal flagello della guerra con una caratteristica che poi sarebbe diventata componente del carattere dei cagliaritani, l'ironia e la leggerezza", ha spiegato il regista Paolo Carboni, "Poi il cagliaritano è una variante del sardo che ha delle grandi potenzialità dal punto di vista cinematografico, anche più di altre come il napoletano e il romano".
La pellicola racconta il decennio nel quale Cagliari si affacciava alla modernità, dipingendo una città lontana da quella che è oggi. Quando il Cagliari calcio ancora non conosceva Gigi Riva e Sant'Elia era solo un villaggio di pescatori, lontano dal centro, senza pullman o mezzi di trasporto con cui spostarsi. Quando il cinema ero la svago preferito dai cagliaritani e le case non erano chiuse a chiave.