CAGLIARI. Incontreranno la ministra del lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone e si presenteranno poi a Roma al Ministero con una delegazione di lavoratori per l’incontro fissato per il 10 dicembre. Nel frattempo, però, gli operai rimarranno sul silo, a 40 metri d'altezza. È quanto è stato deciso oggi al termine dell’assemblea dei lavoratori Eurallumina alla quale hanno preso parte i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil – Fausto Durante, Pier Luigi Ledda e Fulvia Murru.
L’incontro è servito per fare il punto sulla vertenza e tentare di convincere gli operai, saliti dieci giorni fa sul silos, a scendere e proseguire la protesta in un’altra sede. “Siamo preoccupati per loro - hanno ribadito i segretari confederali - alcuni hanno accusato segni di sofferenza”. I lavoratori hanno comunque deciso di andare avanti almeno fino all’incontro con la ministra Calderone. “Ha dato la disponibilità di parlare con loro - hanno ribadito i segretari - il nostro obiettivo è quello di continuare a fare pressione sul Governo affinché la vertenza trovi uno sbocco al più presto. I tempi sono stretti: a fine mese i fondi messi a disposizione della Rusal finiscono insieme alla cassa integrazione”.
Per sbloccare la vertenza, è stato ribadito anche oggi, è necessario sbloccare gli asset russi. “Occorre che il governo nazionale insieme al governo regionale prendano seriamente in mano la situazione - evidenziano Durante, Ledda e Murru - Da oltre 16 anni si fanno promesse, adesso è il momento di prendersi delle responsabilità”. Per questo si è deciso di alzare l’asticella della protesta e far partire per Roma una delegazione di lavoratori per manifestare davanti al ministero durante l’incontro. “Va chiesto al Governo, ma anche all’Europa di sbloccare i fondi fermi a causa della situazione geopolitica. Questi lavoratori non possono essere abbandonati. Il Sulcis non può essere abbandonato”.










