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ILBONO. A quasi tre mesi dall'omicidio ancora irrisolto di Marco Mameli, i familiari continuano a cercare la verità e lanciano appelli sui social. L'ultimo arriva di nuovo dalla madre del ragazzo di Ilbono, ucciso durante il carnevale di Bari Sardo, ma stavolta è rivolto alle altre mamme, come lei: "Mi rivolgo a voi madri, perché so cosa significa proteggere un figlio, ma ora so anche cosa significa perderlo, e da madre a madre vi chiedo di aiutarmi a trovare la verità. I vostri figli erano lì. Hanno visto. Sanno. Ma stanno zitti", scrive Simona Campus.
Non è il primo appello contro l'omertà che decide di pubblicare sui social da quando suo figlio è stato ucciso, ma mai prima d'ora si era rivolta direttamente ai genitori di chi ha assistito alla tragedia del 1 marzo. Perché il suo assassino è ancora sconosciuto.
"E voi madri? Anche voi fate finta di niente? Vi basta, sapere che i vostri figli stanno bene, che mangiano, che dormono, che escono, che sono vivi? Io faccio fatica anche a respirare… tutte le sere aspetto invano di sentire i suoi passi e i suoi fischiettii", si legge nell'appello, "Tutti sapete bene come abbiamo trovato Marco quella notte e io quell’immagine ce l’ho stampata davanti agli occhi mi accompagna in ogni singolo istante".
"Tanti erano lì quella sera. Tanti hanno visto. Tanti sanno. Eppure tacciono. Allora io mi rivolgo ancora a voi madri, interrogate i vostri figli, scuoteteli, guardateli negli occhi se non l’avete ancora fatto e chiedete loro, senza paura, cosa hanno visto, cosa sanno, perché tacciono", scrive la mamma di Mameli, "Non voltatevi anche voi dall’altra parte cercando di proteggere i ragazzi e la tranquillità della vostra casa. La mia è stata distrutta. E se fosse capitato a voi cosa avreste chiesto al mondo? Chiedetevelo senza ipocrisia e senza sconti, è questo il mondo che volete per il futuro dei vostri figli? Io vi chiedo solo di guardarvi dentro, di guardare negli occhi i vostri figli e di aiutarli a trovare il coraggio che serve per rompere questo silenzio. Non siate madri complici, siate madri giuste. Se non lo fate per me o per Marco fatelo per voi stesse, per non diventare anche voi parte di questo male. Abbiate il coraggio di guardare in faccia la verità e chiedete ai vostri figli di fare altrettanto".