CAGLIARI. "I programmi del ministero prevedono che il numero chiuso rimanga, ma che la selezione venga fatta dopo il primo semestre. È chiaro che bisognerà prevedere un sistema a prova di qualsiasi ricorso, altrimenti il rischio è che si blocchi tutto". A parlare è Alberto Cauli, presidente del corso di laurea in lingua inglese di Medicina e Chirurgia dell'Università di Cagliari, che commenta la notizia dell'addio al test d'ingresso per gli aspiranti medici di tutta Italia (QUI LA NOTIZIA).
"Ci sarà comunque una selezione dei più meritevoli", precisa Cauli, "la grossa differenza è che verrà fatta dopo l'ingresso (libero) alla facoltà". Bene quindi se l'intento è quello di aumentare il numero di futuri medici - vista l'emergenza soprattutto in Sardegna - ma le perplessità per una riforma che si preannuncia "epocale" ci sono. "Deve essere chiaro che prima di implementare il sistema devono essere risolti problemi organizzativi", spiega Alberto Cauli, "il mio timore è che modifichiamo gli ordinamenti didattici di tutti i corsi di lauree interessati, che è una cosa molto complicata, e poi dopo questo primo semestre ad accesso libero partano i ricorsi e che si blocchi tutto". I dettagli nell'intervista.