CAGLIARI. Non erano interventi separati e singoli, ma parti di un progetto generale. E lì, dietro quelle mura inaccessibili, c'è uno stabilimento nel quale avvengono trasformazioni chimiche. Per questo il Consiglio di Stato, con una sentenza che è facile definire "esplosiva", ha annullato i provvedimenti di comune di Iglesias e Regione che avevano dato il via libera all'ampliamento della fabbrica delle bombe della Rwm, tra Domusnovas e Iglesias.
Una decisione, quella dei giudici amministrativi di secondo grado, che piomba come un macigno sullo stabilimento che si era già visto bocciare il ricorso al Tar contro il divieto di esportazione di ordigni in Paesi in guerra: è noto l'utilizzo delle bombe made in Sardegna contro i civili yemeniti da parte dell'Arabia Saudita.
Le opere, che in parte sarebbero state realizzate, risultano illegittime dopo l'accoglimento del ricorso delle associazioni Italia Nostra, Unione sindacale di base per la Regione Sardegna, Assotziu consumadoris Sardigna Onlus, che si sono rivolte all'avvocato Andrea Pubusa per far valere le loro ragioni. E hanno vinto la battaglia contro la Spa italiana che fa capo alla tedesca Rheinmetall.
Rwm aveva presentato la richiesta per la realizzazione per il Reparto R200 e del Reparto R210 e per la costruzione del campo prove R140 all'interno dello stabilimento. Un potenziamento necessario perché il gruppo stava allargando il suo giro d'affari e bisognava aumentare la produzione di bombe.
Sulla carta, si trattava di interventi separati. Che non necessitavano quindi, per la loro portata ridotta - sempre sulla carta - di un procedimento di valutazione ambientale. In più, si era sostenuto, nel processo di produzione delle bombe, non si faceva ricorso ad alcuna trasformazione chimica. Perché uno stabilimento chimico avrebbe dovuto seguire procedure più complesse.
Una visione avvallata dal Comune di Iglesias, che a novembre del 2018 aveva dato il via libera con un provvedimento di autorizzazione unico. Ma anche dalla Regione, che aveva accorciato le procedure con una delibera di benedizione del gennaio del 2019.
Ma il Consiglio di Stato ha detto che quei provvedimento sono illegittimi. Perché l'ampliamento era unico. E le reazioni chimiche, all'interno della Rwm, ci sono.
Intanto, però, la società avrebbe realizzato parte delle strutture. "Se così fosse", commenta l'avvocato Andrea Pubusa, "dovrebbero essere smantellate". E le conseguenze potrebbero essere pesantissime.