CAGLIARI. Quattordici ambulanze in fila, sotto il sole. Tre pazienti gravi in visita, 11 codici gialli nelle mani dei medici, altri 19 (sempre gialli) in attesa di essere curati, con ulteriori 3 in arrivo in ambulanza. Più 23 meno gravi (codici verdi) che aspettano, anche loro, e due bianchi per i quali non ci sono programmi di accoglienza prima di stanotte.
Sono numeri da allarme rosso quelli che arrivano dal pronto soccorso del Policlinico universitario di Cagliari. Più tranquilla la situazione al Brotzu. Le colpe non sono certo del personale della struttura di emergenza urgenza del Duilio Casula. Il problema sta nel fatto due pronto soccorso di Cagliari, quello del Marino e quello del Santissima Trinità, restano sbarrati. Non si conoscono i tempi di ripresa delle attività. Così gli altri due attivi, per una platea di mezzo milione di residenti, finiscono schiacciati sotto un carico enorme di lavoro. E capita che, nei momenti di massima affluenza, il sistema vada in crash. Anche se l'emergenza Covid è alle spalle: con la zona bianca si è tornati alla vita normale. La gente sta male e si fa male.