CAGLIARI. La Sardegna rischia la zona arancione, senza passare dal giallo cancellato fino al 6 aprile dal governo Draghi. Anche se l'incidenza dei contagi per 100mila abitanti resta al di sotto della soglia critica dei 50 nel trend settimanale, e l'occupazione dei posti letto è su basse percentuali, dal monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità sarebbero emersi altri fattori di rischio che potrebbero aver compromesso la stabilità della zona bianca. Qui l'analisi dell'andamento dell'indice Rt, ossia il fattore che considera il tasso di replicabilità del virus: se superiore a 1 viene considerato "pericoloso". E l'incremento dei contagi, trascinato dalle varianti, potrebbe essere determinante.
Anche se da ieri, tra Villa Devoto (supportata dagli uffici Ats) e Roma sono in corso trattative per cercare di rideterminare il calcolo, basato su un algoritmo che parte dal numero dei positivi sintomatici: i metodi sono diversi. Quello "autentico" è quello dell'Iss, ma potrebbero esserci dei margini di trattativa.
A pesare, stando a quanto trapela, potrebbe essere anche un numero di focolai che a Roma giudicano eccessivo. Ma anche su questo le interlocuzioni sono aperte: se le tabelle Iss sono ormai determinate, si potrebbe arrivare a chiudere le zone interessate dal contagio rilevato come troppo alto e non l'intera isola.
Intanto anche La Maddalena è uscita dalla zona rossa (QUI LA NOTIZIA)
Il passaggio in zona arancione, da lunedì, prevederebbe la chiusura dei ristoranti, il ritorno al coprifuoco alle 22, il divieto di circolazione al di fuori del proprio comune.
Contro l'ipotesi si è già schierato il leader della Lega Matte Salvini: qui la notizia