CAGLIARI. Troppi indicatori in rosso, come non si vedevano da tempo, sulle tabelle ufficiali del monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità (riferito alla settimana 8-14 marzo). E Il rischio è classificato come "moderato", non più "basso": condizione necessaria per tenere le restrizioni al minimo.
Sono queste le cause del possibile passaggio della Sardegna dalla zona bianca a quella arancione, a partire da lunedì (il giallo non c'è più fino al 6 aprile). Condizionale d'obbligo, visto che la decisione spetta al ministro della Salute Roberto Speranza e che le trattative tra Cagliari e Roma sono in corso. Anche se i margini sembrano assai ridotti.
Per ora, ecco i dati. L'Indice Rt, che indica il potenziale di diffusione del contagio, è schizzato a 1.08. Sopra la fatidica quota 1. In più si segnala la presenza di focolai, che rischiano di far degenerare la trasmissione del virus, legati a un incremento dei casi settimanali rispetto ai sette giorni presi in considerazione dal monitoraggio precedente. Inoltre viene segnalata (almeno) un'allerta nelle strutture sanitarie: significa che il numero di tamponi positivi, in qualche reparto o Rsa, è stato giudicato troppo elevato rispetto a quelli effettuati.