CAGLIARI. Bono. San Teodoro. E adesso anche La Maddalena è in lockdown. Decisioni per blindature locali a causa della certificazione del moltiplicarsi dei contagi della variante inglese. È proprio la mutazione del virus a far temere che oggi per la Sardegna non arrivi la certificazione del passaggio in zona bianca, quella che farebbe allentare tutte le restrizioni attualmente in atto. Se La Maddalena ha aspettato fino a ieri sera, e resterà chiusa per sette giorni, non ha atteso la sindaca di San Teodoro Rita Deretta, che alla luce dell'ipotesi di venti casi di variante ha subito deciso di blindare il suo comune fino al 10 marzo compreso. La zona rossa è stata imposta con un'ordinanza firmata questo pomeriggio: tutto chiuso, non si entra e non si esce. E sempre in zona rossa resta fino al 6 marzo anche Bono, paese del Goceano dove si è manifestata per la prima volta in Sardegna la presenza della variante. Altri casi sono al vaglio dei laboratori delle Asl e delle Aou dell'Isola.
Analisi in corso, mentre oggi l'Istituto superiore di sanità dovrà assegnare le fasce di rischio alle regioni. L'attesa è altissima. Se in Sardegna dovessero confermarsi per la terza settimana di seguito 50 casi ogni centomila abitanti verrebbe rispettato un parametro per il passaggio al bianco. Ma è necessaria anche la conferma del rischio basso, e su questo potrebbero incidere l'eventuale considerazione dei paesi blindati come focolai.
Per il resto, i dati della Sardegna sono tutt'altro che sfavorevoli: come certificato da Agenas, che ha avviato una collaborazione con la fondazione Bruno Kessler, l'indice Rt in tutte le province sarde resta sotto l'1. E i ricoveri, sia in terapia intensiva che in area medica, sono ben al di sotto delle soglie di rischio. La zona bianca è ancora possibile. Perché il no agli allentamenti delle restrizioni annunciato da Speranza vale per le zone gialle. Resta valido l'impianto del vecchio decreto. Oggi il verdetto.