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SASSARI. Controlli della Guardia di Finanza di Sassari nei distributori di carburanti, visto anche il decreto interministeriale che ha disposto il “riallineamento delle accise”, con l'obiettivo di verificare il rispetto delle normative sulla comunicazione dei prezzi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e l’esposizione corretta delle tariffe medie.
All’esito dei controlli è emerso che tre distributori non rispettavano le normative, con conseguente applicazione di sanzioni pecuniarie per 2.800 euro. Le violazioni riscontrate in vari comuni sia della Città metropolitana di Sassari che della provincia Gallura nord est Sardegna riguardano principalmente la mancata esposizione e pubblicazione dei prezzi praticati e la mancata indicazione, sugli appositi cartelloni separati, dei prezzi delle altre tipologie di carburanti speciali.
Sono emerse inoltre irregolarità nelle quantità di carburante effettivamente erogate dalle colonnine. In un caso è stata riscontrata una irregolarità nelle quantità di carburante effettivamente erogate cui è scaturita una denuncia penale per i reati e il sequestro di due erogatrici.
Nel corso dell’attività ispettiva effettuata mediante l’utilizzo del doppio decalitro (capacità 20 litri) è stata rilevata, per una colonnina diesel, una deficienza pari a 3 volte il limite di tolleranza previsto dalla legge. In particolare, sono state effettuate 3 prove di erogazione con deficienze registrate di 22 cl. nel primo caso e 30 cl. nel secondo e terzo caso, superiori alla tolleranza ammessa, configurandosi oltre alla violazione amministrativa dell'art. 692 del codice penale, anche quella penale di cui all'art. 515 del c.p. "Frode nell'esercizio del commercio", con contestuale sequestro ex art. 354 c.p.p. della colonnina sottoposta a controllo.
Il gestore è stato quindi denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania. È stata avviata anche una verifica fiscale in materia di accise. Gli accertamenti hanno permesso di rilevare una differenza complessiva pari a oltre 25.000 litri di carburante non erogati rispetto alle quantità registrate a far data dal primo gennaio del corrente anno, con conseguente pregiudizio per gli utenti e potenziali distorsioni della concorrenza.
Il titolare dell’impianto è stato segnalato anche all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per il recupero dell’accisa non assolta e all’Agenzia delle Entrate per la tassazione dell’IVA evasa sul prodotto petrolifero non erogato.