UTA. Il carcere di Uta è al limite di capienza massima e i diritti fondamentali dei detenuti sono messi a rischio. “L’arrivo, annunciato nei giorni scorsi, di 92 detenuti sottoposti al regime del 41-bis rischia di far collassare il sistema, aggravando criticità strutturali, sanitarie e di sicurezza già ben evidenti». Lo dichiarano i parlamentari del Partito Democratico Marco Meloni e Silvio Lai, insieme alla responsabile Giustizia del partito Debora Serracchiani.
La decisione sarebbe stata portata avanti senza confronto con la regione Sardegna o le autorità locali commentano i parlamentari del PD “Con la presenza attuale di 93 detenuti in regime di 41-bis nella casa circondariale di Bancali, e i 92 in arrivo a Uta, a pochi chilometri da Cagliari, la Sardegna diventerebbe la prima regione d’Italia per numero di detenuti in regime di carcere duro. Una decisione illogica, un atto di forza che rappresenta uno sgarbo istituzionale senza precedenti e che espone un territorio già fragile a rischi enormi sul piano della sicurezza e della tenuta sociale”
“Il governo di Giorgia Meloni ha approvato un piano Carceri da quasi 800 milioni di euro. Il paradosso è che la Sardegna, seppur scelta come luogo di concentrazione dei detenuti in regime di carcere duro, in questo nuovo piano da 15mila posti detentivi, non compare”.
Questa mattina il senatore Marco Meloni è andato alla casa circondariale di Uta per una visita di controllo dopo la quale ha commentato: “Ho voluto verificare di persona le condizioni dell’istituto e ascoltare la voce del personale penitenziario e della direzione. La realtà è ancora più preoccupante di quanto già denunciato: organici sottodimensionati, servizi sanitari in totale emergenza e una pressione crescente che rischia di compromettere la sicurezza di tutti, detenuti e operatori. Il gruppo del Partito Democratico, sia alla Camera che al Senato, ha presentato una interrogazione urgente indirizzata al Ministro Nordio: ci attendiamo che venga immediatamente in Parlamento a spiegare le ragioni di questa decisione e ad assumersi le responsabilità che ne derivano".
Il senatore Meloni ha infine parlato di una presentazione di un disegno di legge per eliminare dall’ordinamento penitenziario il riferimento alle aree insulari come destinazioni preferenziali per i detenuti sottoposti al regime speciale del carcere duro.