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MESTRE. Nel 2006 era stato condannato a 8 anni di carcere per aver violentato, o tentato di farlo, due studentesse nel Padovano. In quello stesso anno aveva finito di scontare un’altra condanna per rapina e violenza sessuale: la vittima era una turista in vacanza a Pieve di Cavalese, in Trentino. Poi è successo di nuovo: un’altra violenza a Perugia. Pochi giorni fa la terribile aggressione a Mestre: ha pedinato una bambina di 11 anni e l’ha violentata nell’androne della sua casa.
È l’incredibile storia dello stupratore seriale sardo di cui da ore parlano tutti i giornali, Massimiliano Mulas, nato in Germania ma sangue sardo, originario di Tempio Pausania (Sassari) e residente in provincia di Cuneo, che da anni gira per l’Italia e colleziona pesanti condanne per violenze sessuali. L'ultimo caso che ha lasciato sotto choc tutta Italia è quello della bambina di 11 anni di Mestre stuprata mentre apriva il portone di casa: la piccola era appena uscita da scuola, era al telefono con un'amica ed è stata proprio quella chiamata ad essere fondamentale per l'intervento tempestivo dei carabinieri che si sono messi subito sulle tracce dello stupratore. I precedenti dell'uomo hanno fatto esplodere la polemica: sui social tutti si chiedono perché l'uomo fosse a piede libero.
Oggi ci sarà l'interrogatorio per la convalida del fermo: Mulas è difeso dall'avvocato Ignazio Ballai.