CAGLIARI. Messaggio breve e chiaro con tanto di hashtag, come vogliono le leggi del social marketing: "Scegli solo chi naviga italiano". Per chi poi avesse qualche dubbio c'è anche un perché: "Il nostro personale? È tutto italiano".
Peccato però che la nuova campagna pubblicitaria congiunta di Tirrenia e Moby creata dalla prestigiosa agenzia di comunicazione "Armando Testa" per promuovere i traghetti che collegano Sardegna e continente, in queste ore venga criticata da più parti proprio sui social network. Un siluro arriva dalla scrittrice di Cabras Michela Murgia, che via twitter colpisce e affonda le compagnie del gruppo Onorato parlando di "spudorata e discriminatoria campagna pubblicitaria. Gli altri aggettivi trovateli voi". "Io giuro che, in quanto pubblicitario, mi sarei rifiutato di dare questo messaggio. È una vergogna! #Piuttostoanuoto", twitta Marco Faccio, già direttore creativo della "Armando Testa". "Negherei ogni centesimo pubblico a chi del razzismo si fa vanto. L'italianità è un'altra cosa", scrive Marta Ecca, ex assessora provinciale a Cagliari e particolarmente combattiva su Twitter.
La spudorata e discriminatoria campagna pubblicitaria di @TirreniaIT. Gli altri aggettivi trovateli voi. pic.twitter.com/dBMuEyLMDW
— Michela Murgia (@KelleddaMurgia) March 12, 2018
In attesa di sapere come Tirrenia, Moby e il patron Vincenzo Onorato prenderanno la "tirata d'orecchi" social, una cosa è certa: le due compagnie non hanno mai fatto mistero della scelta di puntare sul personale solo italiano: "Onorato Armatori - spiegavano qualche mese fa presentando la nuova campagna pubblicitaria - ha circa 4.750 lavoratori, dei quali meno del 6% è straniero (ma anche loro assunti con contratti italiani). Ed è proprio questo il messaggio che si vuole lanciare: navigare con il Gruppo Onorato Armatori vuol dire anche difendere il lavoro e la dignità dei nostri connazionali, perché una nave che batte bandiera italiana deve avere marittimi italiani, e non tanti extracomunitari sfruttati e con stipendi da fame”.