SAN SPERATE. Negozi con le serrande abbassate a metà, lenzuoli bianchi appesi fuori dalle finestre e messaggi indirizzati alla comunità. I cittadini di San Sperate, seppur lontani dal luogo fisico del funerale di Francesca Deidda (QUI LA CRONACA DELLE CELEBRAZIONI), reagiscono al lutto, esprimendo la loro vicinanza.
I preparativi spontanei della cittadinanza erano cominciati già nei giorni scorsi, quando qualcuno a mezzo social aveva proposto di abbassare simbolicamente le serrande delle attività commerciali. Un'iniziativa raccolta dagli esercenti del paese: alle 10, in contemporanea ai funerali di Elmas, per alcuni minuti a San Sperate, gran parte delle attività avevano abbassato a metà le saracinesche. Qualcuno invece ha lasciato fuori dalla finestra dei lenzuoli bianchi.
Passaggiando per le strade del paese si può quasi respirare l'umore di una comunità lacerata da un omicidio (o meglio, femminicidio), rimasto celato per mesi. Successe a maggio, ma solo a luglio i cittadini seppero del delitto, quando venne arrestato il marito Igor Sollai, ancora residente in via Monastir, in quella casa che solo poche settimane più tardi venne riconosciuta la scena del crimine, il luogo dove Francesca era stata assassinata, sotto le martellate del marito.
Fuori dalla sede della Helen Doron English si può leggere un messaggio, scritto su un poster affisso alla serranda. Di seguito il messaggio completo.
PER FRANCESCA, PER TUTTE NOI. Oggi piangiamo Francesca Deidda, una giovane vita spezzata dalla violenza di chi avrebbe dovuto amarla. Le serrande abbassate sono un segno di lutto, ma non basta fermarsi. È il momento di alzare la voce. Ogni donna conosce la paura. Ogni donna ha ricevuto uno sguardo insistente, un fischio per strada, una parola fuori posto. Ogni donna ha provato quel brivido di disagio, quel timore,.di essere troppo.Troppo sola, troppo forte, troppo libera. Ma non possiamo più accettarlo! La violenza non è mai un fatto privato, non è mai un "momento di rabbia" o "un gesto d’amore". È un crimine, un abuso, una ferita della dignità umana. Per Francesca, per tutte le donne, per tutte le volte che siamo state zittite, umiliate, ferite, per tutte le vite che ci hanno detto di sorridere a un insulto, perché "non era niente". Non è niente quando perdiamo una di noi, non è niente quando abbiamo paura di tornare a casa da sole. Non è niente quando la nostra voce viene soffocata. Ci stringiamo intorno alla memoria di Francesca per dire basta violenza! 2024: 109 femminicidi in Italia. #nonunadimeno