CAGLIARI. Dalla Regione volano accuse nei confronti di Glencore e della decisione di interrompere la linea zinco in anticipo, nello specifico lunedì 23 dicembre (QUI LA NOTIZIA). Stavolta, maggioranza e opposizione sono unite e lo dimostrano con il contenuto di due note, inviate pratecimante in contemporanea.
La prima vede parlare la presidente Alessandra Todde: "Ho sentito telefonicamente il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per un primo confronto sulla grave situazione relativa a Glencore dopo che la dirigenza, disattendendo agli impegni assunti, ha deciso di anticipare a lunedì 23 dicembre la fermata della linea zinco. Glencore ha comunicato la notizia ieri mattina ai rappresentanti sindacali senza neppure attendere l’incontro con i tecnici del ministero".
Secondo Todde si tratta di "un fatto inaccettabile, che mette in luce la totale mancanza di rispetto nei confronti del Governo, della Regione, delle organizzazioni sindacali e soprattutto dei lavoratori". Epoi l'affondo: "Una decisione che si pone in netto contrasto con la volontà manifestata nel recente tavolo ministeriale presso il Mimit. Non possiamo tollerare questa ennesima mancanza di rispetto. La Regione è al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici in lotta e non resterà in silenzio".
Intanto arriva anche il commento del gruppo regionale di Fratelli d'Italia: “Con la decisione unilaterale di spegnere gli impianti della linea zinco da lunedì 23 dicembre, la Glencore certifica la sua totale inaffidabilità ed estrema disonestà nei confronti di un territorio che ha sfruttato sia dal punto di vista ambientale che sociale. Un'azienda che per decenni ha avuto utili ed extra profitti e che oggi scappa a gambe levate, dopo aver più volte annunciato ipotesi di rilancio degli stabilimenti del Sulcis e del Medio Campidano”.
I consiglieri aggiungono: “Siamo al fianco dei lavoratori, perciò insieme ai parlamentari sardi chiediamo al Governo Meloni di applicare tutte le sanzioni possibili nei confronti dell'azienda e di porre in atto tutte le iniziative per il recupero dei contributi ottenuti negli ultimi dieci anni dal Governo nazionale, oltre ad individuare soluzioni alternative a tutela dei lavoratori”.