CAGLIARI. Francesca Deidda avrebbe ricevuto almeno 8 martellate: questo il responso dell'autopsia sui resti della 42enne scomparsa a maggio e il cui cadavere è stato ritrovato a luglio. Il marito Igor Sollai, nelle ultime settimane dal carcere, aveva ammesso il delitto. I risultati sembrerebbero accreditare la possibilità che di fatto ci sarebbe stata una collutazione: sulle mani di lei sarebbero stati trovati segni di lotta, ma questo è un dettaglio sul quale si dovrà fare ulteriore chiarezza.
Deidda era scomparsa lo scorso maggio dalla sua abitazione a San Sperate. A luglio l'arresto di Sollai, accusato di omicidio e occultamento di cadavere. Dopo pochi giorni, con il cane molecolare, era stato possibile ritrovare il corpo di lei in un borsone, poco distante dalla ex 125, tra San Vito e Sinnai. Le indagini sono andate avanti e solo poche settimane fa Sollai ha confessato. Durante i due lunghi interrogatori in carcere, il 43enne autotrasportatore aveva ammesso il delitto e le modalità, così come era stato accusato dagli inquirenti. Aveva però specificato che la moglie non stava dormendo sul divano (QUI LA NOTIZIA).
L'arma del delitto è un martello, riconosciuto da Sollai. Con quel martello l'uomo avrebbe inferto almeno 8 colpi alla testa della moglie. Sul cranio rilevate anche tracce di una tinta rossiccia. Questo dettaglio era già trapelato negli scorsi mesi e aveva fatto pensare (a torto) che l'arma potesse essere un peso da palestra. Il martello, la scorsa settimana, è stato cercato dai sommozzatori sotto al ponte di "Sa Scafa", dove Sollai ha dichiarato di averlo gettato (QUI IL VIDEO DELLE RICERCHE)