VILLACIDRO. "Il contenuto di questo comunicato è fastidioso. Stanno intimando agli enti istituzionali e cittadini, con toni a dir poco minacciosi, di schierarsi con loro". Così il comitato Su Entu Nostu nato a Sanluri replica alla nota inoltrata dalle società Das e Simic che si stanno occupando della costruzione dell'impianto eolico a Villacidro, con cui avevano spiegato di aver fatto "Alla luce del sole" (QUI IL COMUNICATO NELLA SUA INTEREZZA)
Il comitato Su entu nostu scrive nella nota: "Abbiamo promosso con altri comitati, il sit-in del 19 luglio 2024 presso il cantiere, l’assemblea pubblica del 7 agosto e la manifestazione del 24 agosto, entrambe a Villacidro, nonché il corteo del 30 agosto a Cagliari. Tutte manifestazioni pacifiche ma determinate a esprimere chiaramente il nostro pensiero. In particolare la DAS Villacidro Srl con sede in Ceva (Cuneo) e la SIMIC SPA con sede in Camerana (Cuneo) con il proprio comunicato "intimano" agli Enti, Istituzioni e cittadini, con toni a dir poco minacciosi, di schierarsi con loro, perché campioni di democrazia e non solo".
A questo punto, dal comitato, partono i fendenti: "Il contenuto di questo comunicato è estremamente fastidioso, sia per il tono, che per il contenuto, e accusa di gravi responsabilità chi dissente, assimilando le proteste ad atti di violenza e addebitando colpe morali gravissime a chi chiede interventi della politica per bloccare lo scempio del nostro territorio. Queste Società - il cui unico fine è il lucro - vorrebbero impedire ai tanti comitati che si oppongono democraticamente e pacificamente alla speculazione in atto, di manifestare la loro richiesta di essere tutelati da una vera e propria ondata speculativa ai danni dei loro territori. Queste Società dicono di essere dalla parte della legge, della legalità. Anche chi protesta e manifesta lo fa in modo legale e pacifico. Noi condanniamo qualsiasi atto violento e illegale".
E poi si entra nel vivo delle accuse: "Poco importa però se a carico di queste imprese sono state riscontrate irregolarità (letti dei torrenti modificati, viabilità devastata, uso di terreni vincolati a uso civico e, quindi, inalienabili). Poco importa se l'autorizzazione ottenuta pare sia stata data per un progetto diverso, trasformato nel tempo, con la riduzione del numero degli aerogeneratori, ma con un accrescimento di potenza, sino all'abnorme impatto paesaggistico-ambientale (aerogeneratori di taglia notevolmente superiore a quelle di origine). Progetto non sottoposto ad una nuova procedura di valutazione ambientale che avrebbe senz'altro rilevato le criticità che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Non ci spaventano le minacce, anzi siamo noi che chiediamo alle autorità competenti di verificare la legittimità di tutti gli atti amministrativi e la regolarità delle attività di cantiere. Non fermerete comunque le legittime e pacifiche proteste delle popolazioni, perché in uno Stato democratico, il libero pensiero è ancora tutelato".
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