CAGLIARI. La notizia della morte dell'ex presidente del Cagliari, Ninnino Orrù, non ha lasciato indifferenti i tanti tifosi, ma anche giornalisti e cariche pubbliche che hanno voluto dedicare un ricordo a uno dei protagonisti della rimonta del Cagliari dalla serie C alla serie A tra il 1988 e il 1989. Pochi anni dopo, tra il 1991 e il 1992 proprio Ninnino avrebbe ricoperto la carica di presidente della società.
"Il Cagliari calcio piange la scomparsa di Ignazio “Ninnino” Orrù, presidente del Club nella stagione 1991-92", scrivono dalla società calcistica rossoblu. "Insieme al fratello Tonino, che guidò la Società tra la fine degli anni ’80 e gli inizi del ’90, fu tra gli artefici della rinascita del Club, portato dalla C alla A con una storica doppia promozione, e poi alla permanenza nella massima serie. Dirigente lungimirante, uomo schietto e leale. Tutto il Cagliari Calcio con il presidente Tommaso Giulini si stringe con affetto ai cari di Ninnino e a tutta la famiglia Orrù".
A commentare anche il sindaco di Assemini, Mario Puddu: "Noi tifosi del Cagliari saremo sempre grati a lui e alla famiglia Orrù, per aver preso in mano il Cagliari alla fine degli anni 80 e soprattutto quando era sull'orlo del fallimento, portandolo dalla serie C verso il palcoscenico calcistico che merita, la serie A. Riposa in pace, Ninnino e condoglianze ai familiari".
La firma (anche sportiva) de La nuova Sardegna, Enrico Gaviano, scrive: "Poche parole ma tanto dolore per l’addio a Ninnino Orrù, presidente del Cagliari e dirigente insieme a Tonino. Loro hanno salvato il Cagliari nell’ora più buia. Grande persona, grande uomo che ho avuto la fortuna di apprezzare da vicino visto il mio lavoro. Per lui , da giovane giornalista, ero quasi una mascotte visto che mi aveva conosciuto bambino in via Santa Gilla. Un abbraccio a tutti i familiari"
Nanni Boi, di "Storie di pallone in Sardegna" commenta: "E' un giorno triste per lo sport isolano. La morte di Ninnino Orru', ultimo presidente 'romantico' del Cagliari ci rende tutti tristi. Lui, il fratello Tonino che quella presidenza gliel'aveva lasciata per una sorta di staffetta concordata, e tutta la famiglia coi fratelli Efisio, Carlo, Nello, anche loro grandi appassionati di calcio, avevano salvato la societa' dal fallimento nell'87".
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