CAGLIARI. Tre persone - residenti nell’hinterland del capoluogo - sono finite in manette a Cagliari per spaccio di droga. Il Tribunale ha convalidato l'arresto eseguito dalla Guardia di Finanza dopo aver sorpreso i tre con oltre 4,5 chili di cocaina. Per due di loro, i presunti destinatari della droga, pregiudicati, è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per il corriere, incensurato incaricato della consegna invece, è stata disposta la misura degli arresti domiciliari.
L'operazione condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cagliari è stata eseguita durante l'ordinaria attività di controllo economico finanziario svolto nel Capoluogo. I finanzieri hanno notato, in un’area residenziale della città, un’auto che effettuava diverse manovre "sospette" .
Così hanno deciso di seguirlo e hanno visto l'auto avvicinarsi a un furgone bianco privo di insegne in sosta. Dal veicolo è sceso l'autista che gli ha consegnato un pacco di rilevanti dimensioni per poi andare via. I finanzieri hanno quindi avviato un pedinamento fino alla zona dell'ospedale “Binaghi” dove, poco dopo, il conducente dell'utilitaria è stato raggiunto da un altro uomo a bordo di un’auto di lusso di grossa cilindrata al quale ha consegnato il pacco appena ritirato.
A quel punto i militari della Guardia di finanza sono intervenuti bloccando la strada all'auto. Poi hanno effettuato una perquisizione trovando il pacco che è risultato una spedizione postale proveniente dal nord Europa, specificatamente dall’Olanda. All'interno del plico erano custoditi oltre 4 chili e mezzo di cocaina.
In seguito i controlli sono stati estesi all'autista del furgone, che si era materialmente occupato della consegna della spedizione illecita, poi identificato come un dipendente di una società locale operante nel settore del recapito della corrispondenza. Il ragazzo è stato trovato in possesso di 1.500 euro in contanti, da ritenersi, il compenso ricevuto per la consegna illecita.
I finanzieri durante l'operazione hanno inoltre individuato un laboratorio clandestino utilizzato per la lavorazione della sostanza stupefacente e sequestrato un’ingente somma di denaro contante pari a oltre 14.500 euro, ritenuta parziale provento dell’attività illecita.
La droga sequestrata, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato proventi illeciti per oltre 400.000 euro.