SASSARI. La Guardia di finanza ha scoperto una maxi frode nel settore vitivinicolo messa in atto da un’azienda agricola del Nord Sardegna, che produceva e vendeva vini con false certificazioni.
Dalle indagini delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Sassari è emerso che vini prestigiosi come Vermentino di Sardegna e/o di Gallura, Cannonau e Monica di Sardegna, Isola dei Nuraghi, venivano sostituiti con prodotti provenienti da aree del territorio nazionale estranee ai rispettivi disciplinari, come confermato poi dagli accertamenti dei carabinieri.
Il prodotto vitivinicolo così miscelato veniva, dallo stesso produttore, certificato DOC/DOCG/IGT e venduto non solo ai clienti finali ma anche sfuso a numerose aziende sarde del comparto compromettendo irrimediabilmente, anche prodotti che sarebbero stati da considerarsi genuini, con effetti di alterazione potenzialmente esponenziali in termini produttivi.
Secondo quanto emerso il profitto indebitamente conseguito dall'azienda ispezionata è pari a quasi 3 milioni di euro nell’ultimo triennio. I due amministratori della società sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per dichiarazione fraudolenta con l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, frode in commercio aggravata e contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari con gli 8 titolari delle cantine fornitrici per emissione di fatture per operazioni inesistenti.
È stato quindi disposto ed eseguito il sequestro preventivo dell’importo delle somme di denaro frutto della frode e dell’indebito risparmio d’imposta. Sequestrato anche il vino ancora in giacenza nell’impianto di produzione, che veniva ottenuto dalla miscelazione di prodotto proveniente da altre regioni del meridione per un totale di circa 5000 ettolitri di prodotto, per valore commerciale stimato di oltre 1,5 milioni di euro.