CAGLIARI. L’ultimo, in ordine di tempo, ieri sera: Pierpaolo Melis, 59 anni, di Dorgali, è morto nello schianto con un altro motociclista, nei tornanti all’ingresso del paese, a Cala Gonone.
Di centauri come lui, nelle settimane precedenti, in Sardegna, ne sono morti tanti, troppi. E non solo motociclisti. Le strade sarde sono sempre più insanguinate. In poco più di un mese si sono registrati più di 10 incidenti mortali. Altrettante le vittime, rimaste uccise, molti di più i feriti, anche gravi.
Stefano Mansi aveva solo 26 anni: il 15 aprile scorso, meno di due mesi fa, è morto sulla litoranea che porta a Villasimius, andando a impattare violentemente con la sua moto contro il guardrail. Cinque giorni dopo, il 20 aprile, su un’altra litoranea, quella di Quartu ha perso la vita in sella al suo T-Max un ex carabiniere in pensione, Paolo Giufarelli. Aveva 56 anni. All’origine dello scontro con l’auto che lo ha travolto, una manovra vietata compiuta dalla giovane conducente.
Il giorno dopo, il 21 aprile, un’altra tragedia. Stavolta sulla strada statale 130, all’altezza della prima uscita di Elmas. Un scontro tra auto, in cui ad avere la peggio è stata un’anziana di 83 anni, che viaggiava con il marito, morta dopo il trasporto in ospedale, la mattina seguente.
La sera del 22 aprile, a poche ore di distanza dall’ultima morte, un’altra croce. A Sassari, in località La Landrigga, ha perso la vita un motociclista sassarese di 52 anni, Roberto Denti, morto nello scontro con un’auto per una mancata precedenza.
La conta dei decessi, purtroppo, da quel momento in poi, ha continuato a salire, con una frequenza impressionante. Un incidente dopo l’altro. Il 3 maggio è morto nelle strade di Cagliari il carabiniere Roberto Orlando, 28 anni. Era in viale Monastir in sella alla sua moto, quando si è scontrato con un furgone.
Nello stesso tratto, appena due giorni fa, un altro violento scontro fra auto: tre persone sono finite in codice rosso. Lo stesso giorno di Orlando, è morto anche Pier Domenico Nurra, in un terribile schianto contro un muretto sulla 125 a Olbia.
La notte seguente un cinquantunenne, Ignazio Melis, ha perso la vita volando giù dal cavalcavia sulla 131, tra Sestu e San Sperate.
Ancora, il 18 maggio una turista in moto è morta a Escalaplano, poi ancora nella stessa giornata, il 22 maggio, altre due croci. Una tra Villamassargia e Carbonia, sulla Pedemontana: la vittima, Alessandro Pisano, aveva solo 24 anni. L’altra a Tertenia: un centauro tedesco, volato giù dal ponte sul rio Corongiu con la due ruote.
Il giorno dopo sulla 131 dcn è morto al bivio di Orotelli Federico Denis Crobu, 49 anni, di Zerfaliu. E ieri, a Cala Gonone, l’ennesima vittima.