CAGLIARI. La Sardegna rischia il taglio di 45 autonomie scolastiche. Lo denuncia il segretario del Pd e consigliere regionale Piero Comandini, che ha presentato un'interrogazione all'assessore regionale dell'Istruzione Andrea Biancareddu ma l'allarme arriva anche dalle rappresentanze sindacali di Flc Cgil regionale, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams. "Nella Legge di Bilancio 2023, il Governo Meloni ha previsto una norma che riguarda il dimensionamento scolastico e che rischia di penalizzare fortemente la Sardegna", scrive Comandini su una nota.
"La norma prevede appunto un taglio calcolato di sedi e di organico che avranno effetto in parte per l’anno scolastico 2023/2024 e maggiormente dall’anno scolastico 2024/2025, con un accorpamento di decine di autonomie scolastiche e il taglio di circa 45 autonomie, tutto questo, ancora una volta, senza tenere conto delle specificità proprie della regione, demografiche, linguistiche e geografiche". L'esponente del Partito Democratico in consiglio regionale nell'interrogazione sull’argomento, firmata da tutto il gruppo consiliare, esprime la forte preoccupazione sul futuro della scuola in Sardegna e si rivolge all’assessore Biancareddu affinché venga attuata una politica a salvaguardia dell’attuale assetto scolastico, anche con il coinvolgimento del consiglio regionale e di tutte le parti interessate, nel più ampio interesse della comunità scolastica, in considerazione delle peculiarità della Sardegna e nel rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione sul diritto allo studio".