CAGLIARI. Affitti sempre più cari e pochi alloggi nelle case dello studente. Anche gli universitari dell’ateneo di Cagliari hanno aderito alla mobilitazione nazionale sull'emergenza abitativa.
Oggi hanno piazzato una tenda di fronte all’ingresso di uno degli edifici dell’ex clinica Aresu, sede di alcune aule della Facoltà di Studi Umanistici, come gesto simbolico per far sentire la loro voce. Una protesta che è partita giorni fa da una studentessa che ha dormito in tenda fuori dal Policlinico di Milano e poi si è estesa a tante altre università d’Italia.
Gli studenti chiedono risposte concrete al ministro Anna Maria Bernini, e alla Regione, per migliorare la loro condizione abitativa.
"Di fronte a 40mila posti letto disponibili per 800mila fuorisede", attacca Matteo Pisu dell'associazione Unicaralis, "le risorse non vengono concentrate per combattere il caro affitti o realizzare nuove strutture universitarie, ma piuttosto sono indirizzate ad agevolare i servizi di posti letto privati. È previsto un abbassamento solo del 15% del canone di mercato, una percentuale che non si può considerare neanche lontanamente sufficiente per quantomeno attenuare il problema. I fondi previsti per le studentesse e gli studenti fuorisede sono diminuiti sensibilmente nel corso degli anni: dai 20 milioni del 2020, siamo passati dai 15 milioni del 2021, con un vuoto nel 2022, ai 4 milioni del 2023: una cifra ridicola".