CAGLIARI. Soldi sporchi e droga ma anche investimenti immobiliari sospetti. C’è anche la Sardegna nell’ultimo report della Direzione investigativa antimafia presentato al Parlamento. L’Isola per la sua posizione strategica al centro del Mediterraneo si configura come luogo ideale per i traffici illeciti. E nonostante in Sardegna non ci sia una criminalità organizzata radicata come in altre Regioni, sono diversi i settori che hanno attirato le mire delle mafie tradizionali: lo dimostrano alcuni investimenti fatti per riciclare denaro e reinvestire i proventi di attività illecite accumulati in altre parti d'Italia. Nel mirino c’è il settore turistico-immobiliare.
E proprio questo settore viene citato nella relazione della Dia quando si parla dei Paesi dell’ex Unione sovietica: "Un crocevia strategico per vari traffici illeciti, droga, sigarette e altra merce illegale, verso l’Occidente". E in Italia, soprattutto le coste di Emilia Romagna, Toscana e Sardegna sono luoghi di investimenti dei capitali russi che puntano principalmente al settore immobiliare, a quello finanziario e dell’import-export.
Ma l’Isola agli occhi degli investigatori è anche un grande centro di produzione di droga: le piantagioni di marijuana scoperte in aree sempre più estese del territorio confermano la rilevanza di questo business. Che potrebbe portare alcuni gruppi criminali a presentarsi come esportatori e fornitori di stupefacenti non solo al dettaglio ma anche a vantaggio di grossisti esterni: "Sodalizi italiani e stranieri perlopiù di origine nigeriana caratterizzati da una struttura e da modalità di affiliazione molto simili alle associazioni di tipo mafioso tradizionale".