CAGLIARI. Per la città è stata la più grande tragedia del Novecento: migliaia di vittime, circa 70mila persone sfollate in altre zone dell'Isola. Ricadono oggi, 17 febbraio, gli ottanta anni dall'inizio dei bombardamenti anglo-americani sul capoluogo sardo durante la Seconda guerra mondiale. Le incursioni aeree in realtà iniziarono circa un mese prima colpendo obiettivi sensibili come l'Avioscalo di Elmas devastato per neutralizzare la sua posizione strategica nel Mediterraneo. Poi la pioggia di bombe colpì a più riprese il centro della città provocando morte, paura e una percentuale di distruzione della città pari al 75%.
Le conseguenze di quella brutale operazione delle forze Alleate vennero fotografate in diretta dagli stessi militari americani, sia dall'alto durante lo sgancio delle bombe sia a terra. Le testimonianze, alcune delle quali poco note, sono conservate tra i file della National Archives and Records Administration (Nara), un'agenzia indipendente del Governo degli Stati Uniti d'America che raccoglie importanti documenti governativi e storici.
Ogni foto è accompagnata da un resoconto dell'operazione e tra le immagini si possono riconoscere la zona dell'aeroporto di Elmas, il porto di Cagliari, gli attacchi aerei a due navi nelle acque di fronte alla via Roma, gli edifici distrutti nella via Garibaldi e nel quartiere di Villanova.