CAGLIARI. "L'assessore non vede criticità nel mantenere il Microcitemico nella Asl 8? Allora legga questi messaggi di genitori che raccontano dei ritardi nei referti della Tac". A parlare è l'Asgop, la onlus sarda dei genitori dei piccoli pazienti oncologici, che negli ultimi mesi ha denunciato numerosi disagi per le famiglie che affrontano un difficile percorso di cure con i loro figli. "No, non le vede le criticità? Allora chiediamo all’assessore di indossare gli occhiali per vederle meglio e leggere insieme a noi i messaggi ricevuti ancora ieri dalle famiglie", scrive la presidente Francesca Ziccheddu, che pubblica gli screenshot delle chat con i genitori.
Una mamma scrive: "Mia figlia è fuori terapia da circa un anno. Un mese fa ha fatto la Tac di controllo, ma non ci hanno dato ancora il referto. Oggi ci hanno chiamato dal dh per dirci che non sanno nulla e di chiamare in radiologia". Poi un'altra: "Anche noi stiamo aspettando che ci chiamino per fare la Tac a mio figlio, è passato un mese e ancora niente".
Intanto questa mattina ci sarà una nuova audizione in Commissione Salute, nel palazzo del Consiglio regionale. È trascorsa quasi una settimana dall'ultima. "In quell’occasione il direttore generale dell’Asl 8 Marcello Tidore", dice Ziccheddu, "ha informato la commissione dell’assunzione di provvedimenti disciplinari per i ritardi nella refertazione della Tac. Ma noi genitori non abbiamo mai chiesto provvedimenti disciplinari per i medici, noi non vogliamo assolutamente che ne vengano presi. Non vogliamo la caccia al capro espiatorio perché non abbiamo mai detto che i medici potrebbero essere responsabili, anzi, cogliamo ogni occasione per ringraziarli dell’abnegazione e del sacrificio con i quali tentano di colmare i vuoti delle responsabilità che sono solo politiche"
Questa l'unica speranza: quella di "cure adeguate per i nostri piccoli pazienti". "Noi chiediamo che sia rispettata la tempistica dei protocolli di cura", dice l'Asgop, "Noi chiediamo fatti. Vogliamo soluzioni. Soluzioni che potrebbero essere complesse e diversificate perché sono presenti realtà con esigenze diverse all’interno del Microcitemico. Noi parliamo solo di ciò che conosciamo, della nostra realtà di oncoematologia e di ciò di cui abbiamo bisogno: di un ospedale di alta specializzazione con dipartimenti di urgenza ed emergenza di II livello".