CAGLIARI. Dodici animali già morti per l'influenza aviaria, tutti gli altri che popolano il parco di Monte Urpinu con tutta probabilità dovranno essere abbattuti. Lo conferma il direttore della struttura complessa di Sanità animale della Asl, Mario Lai, che spiega come "sia impossibile ora stabilire quali siano infetti e quali no". Per questo sarà necessario procedere con l'abbattimento.
Sul rischio di infezione per l'uomo, Lai precisa: "È chiaro che questi animali girano su altalene, panchine e nelle zone frequentate da bambini, per questo il rischio si alza, ma è comunque basso perché per essere infettati bisognerebbe aver avuto contatto con le loro feci e secrezioni".
L'unità di crisi regionale si è riunita questa mattina per decidere sulle misure di contenimento e sorveglianza relative alla diffusione del virus dell’influenza aviaria. A far scattare i controlli il ritrovamento di alcuni volatili morti all’interno del parco di Monte Urpinu, a Cagliari. Le indagini, realizzate dall’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, hanno confermato la presenza del virus e, attualmente, sono in corso esami approfonditi sulla sua tipizzazione al centro di riferimento nazionale per l’influenza aviaria, a Padova.
Presenti all’incontro i tecnici dell’assessorato regionale della Sanità, della Asl 8, dell’Izs e dell’istituto centro di riferimento nazionale per l’aviaria. “Sono già operative – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – le misure di sorveglianza attiva, sugli animali vivi, e passiva, attraverso la ricerca e l’indagine sugli animali morti, e sono state adottate misure per limitare l’accesso alle persone nell’area del focolaio. In queste ore saranno definite ulteriori azioni, anche con il coinvolgimento del Corpo Forestale e di Forestas, per estendere le indagini sul territorio. Nel corso dell’incontro i tecnici hanno inoltre evidenziato il basso rischio zoonotico, ossia il rischio di infezione dall’animale all’uomo, che, secondo le evidenze scientifiche, si propaga per via aerea attraverso il pulviscolo prodotto dalle feci e tramite contatto con gli animali infetti”.