CAGLIARI. "La vita finisce, la memoria resta". È lo slogan di "Zephorum", il primo cimitero digitale al mondo lanciato ieri, 1 novembre, sul web. È nato dall'idea di una startup innovativa sarda, con sede a Cagliari, e offre servizi funebri online, con tanto di sepoltura virtuale (in forma privata o pubblica) e la possibilità di creare così un "tempio del ricordo" digitale per i propri cari defunti. Dalle urne digitali alle tombe che si possono comprare per essere "seppelliti" e commemorati nel Webetery, "per riposare in pubblico", si legge nel sito.
Un progetto creato da Giulia Salis Nioi, 35 anni, amministratrice e fondatrice del "webetery", e dal suo socio David Harris, statunitense ma residente in Sardegna, che - con l'aiuto fondamentale dell'avvocato Giovanni Battista Gallus - hanno realizzato il cimitero online in cui viene preservata l'eredità digitale, cioè il frutto della vita del defunto sul web, che non rimane nelle mani delle banche dati, "ma torna nei cuori dei suoi cari", spiega la fondatrice.
"I contenuti online non restano così profili fantasma, rischiando di diventare oggetto di furti d’identità, ma vengono custoditi al sicuro", dice Nioi, "Tutti i profili online, il nostro “corpo digitale, possono riposare in un unico luogo virtuale, commemorato privatamente o pubblicamente".
Il costo di una tomba? Una sepoltura digitale parte da 299 euro, ma nel sito spunta anche la possibilità di creare un "mausoleo". La tomba, poi, può essere personalizzato in ogni modo: colore, font, frase commemorativa, data di nascita e morte, nome della persona defunta. "Scegli l'eterna memoria. Riposa in Pubblico", si legge nella descrizione sul portale.
Poi c'è l'opzione "Urna" (fisica o digitale). Costo: la prima da 379 e la seconda da 349. Ma non solo: il sito permette di inserire anche necrologi, telegrammi, commemorazioni e molto altro. "Ti permetteremo di tutelare il tuo lascito online, per decidere come venire commemorato dai tuoi eredi, se pubblicamente o nella totale privacy, fino al diritto all'oblio", dice Giulia Salis Nioi, "Ti aiuteremo a ottenere l'eredità digitale riguardante il patrimonio digitale di una persona a te cara che non c'è più".
"L'idea mi è venuta quando ho visto su Facebook un commento a un mio post di una persona defunta e mi ha fatto una sensazione stranissima", racconta la fondatrice, "Noi stiamo sempre online, di fatto più che nella vita reale, tutti i cloud contengono le nostre foto, cosa succede però dopo, quando non ci siamo più?". E così, con il socio e l'avvocato, il progetto ha preso vita.
Secondo i fondatori, i nostri profili non sono altro che un insieme d’informazioni in mano alle banche dati, sono la nostra esistenza online e il nostro lascito per i cari. Con l'aiuto dell'avvocato Gallus la società ha quindi tentato di escogitare il modo migliore per proteggere l'eredità digitale del proprio defunto.
- Marzia Diana
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