CAGLIARI. Macerie, paura, rabbia. E domande che ancora non trovano una risposta. Sarà la Procura ad accertare le cause del crollo che ha sconvolto Cagliari e tutti gli studenti universitari, che fino a poche ore prima del crollo improvviso, nell’edificio di Sa Duchessa, erano lì, nella sede che ospita la facoltà di lingue dell’università del capoluogo, a seguire le lezioni come in un normale martedì di ottobre. L’ipotesi di reato potrebbe essere quella di disastro colposo, ma al momento l’inchiesta è stata aperta senza indagati.
Nel pomeriggio intanto la Squadra Mobile coordinata dal dirigente Fabrizio Mustaro ha piazzato i sigilli a tutto l’edificio, comprese le parti rimaste intatte dopo il crollo del corpo centrale. “Non c’è stata nessuna avvisaglia che potesse far pensare a un simile cedimento”, dice il rettore. Ma intanto monta la rabbia degli studenti, che in corteo sono arrivati da via Università a via Trentino per chiedere un incontro in rettorato. E nelle chat corrono le foto delle crepe sul soffitto, nei giorni prima del crollo.
Gli studenti rimasti senza aule, intanto, ripensano a quelle ultime ore passate nell’edificio, poco prima che si riducesse a un cumulo di macerie.
"Alla luce dei fatti avvenuti la notte scorsa, invitiamo tutti gli studenti che svolgono lezioni ed esami in magistero a non recarsi in loco", scrive Reset Unica, "Nonostante le rassicurazioni del Rettore sulle altre strutture del plesso di Sa Duchessa, le studentesse e gli studenti vogliono avere certezze sulla sicurezza delle aule. La manifestazione di ieri ci ha indicato, nei numeri e nella partecipazione, che la compagine studentesca è attenta e attonita su quanto avvenuto ma soprattutto cosciente che l’università non è solo studiare e dare esami, bensì crescere con una coscienza critica, insoddisfatta della pochezza che la gestione universitaria aziendalistica ci cala dall’alto, pronta se necessario a scendere in piazza ogni qualvolta un sacrosanto diritto fosse messo in dubbio".
"Vi invitiamo quindi a stringere i denti ed esser solidali con tutti i colleghi che non potranno recarsi a lezione", scrivono i rappresentanti, "La nostra associazione sta preparando un’assemblea pubblica, degli Stati Generali dove si discuterà di edilizia scolastica ed universitaria aperta a docenti, rettore, studenti ed istituzioni politiche, affinché oltre alle cause si possano individuare anche le soluzioni".