CAGLIARI. Sono 130mila i cittadini in Sardegna in condizioni di grave deprivazione materiale, che, secondo le statistiche Istat, sono sulla soglia della povertà: non possono permettersi un pasto proteico almeno una volta ogni due giorni, di riscaldare la casa o ancora di avere una lavatrice, un'auto, o sono in arretrato con il pagamento delle bollette, dell'affitto o del mutuo.
L'allarme arriva dalla Cisl Sardegna, che fa un bilancio anche sulle richieste di reddito di cittadinanza in Sardegna e sulle pensioni che, in gran parte, hanno importi al di sotto dell’indice di povertà relativa. "Le domande di Nuova prestazione di assicurazione sociale per l'impiego, presentate alla data del 7 settembre 2022 - ricorda la Cisl in una nota - sono 44.476, 56.027 nuclei familiari coinvolti da gennaio ad agosto 2022 dalle richieste del reddito di cittadinanza (importo medio mensile di euro 537,62), 5.300 nuclei coinvolti dalle domande di pensione di cittadinanza (importo medio mensile euro 300,43). Oltre a questi dati è utile ricordare quelli riguardanti la cassa integrazione in deroga, alla stessa data del 2021 con un numero di domande pari a 69.578 e la cassa integrazione ordinaria con 34,225 richieste".
Poi il discorso pensioni di vecchiaia: in Sardegna sono 187.699 con un importo medio mensile di 1.136,62, quelle di invalidità 37.642 con un importo medio mensile di 660,63, le pensioni ai superstiti sono invece 91.232, per un importo medio mensile di 612,16, le pensioni- assegni sociali 31.208 con un importo medio mensile di 462,09, le pensioni d’invalidità sono 126.362, con un importo medio mensile di 430,73. Il totale delle pensioni arriva dunque a 474.143 per un importo medio mensile di 762,73.
"A queste povertà materiali si aggiungono nell’Isola le povertà derivanti dalle insufficienti competenze e dal deficit formativo, e da qui l’urgenza di investire nell’istruzione, nella formazione e in tutta la filiera della conoscenza, per sostenere una nuova fase di sviluppo e contrastare il fenomeno della
disoccupazione, soprattutto quella giovanile", continua la Cisl.
disoccupazione, soprattutto quella giovanile", continua la Cisl.
E qui lancia l'appello alla Giunta regionale: "Avvii subito un confronto con il sindacato per rivedere il “piano povertà”, approvato dall’esecutivo a maggio di quest’anno, ma del tutto insufficiente a fronteggiare l’emergenza in atto. L’ammontare complessivo del Piano, circa 61 milioni di euro, è assolutamente da incrementare, considerando anche che, in attesa della ripartizione per il 2022, il Fondo nazionale per la lotta alla povertà ha assegnato alla Sardegna 26 milioni di euro per il 2021. Occorre, su questo importante versante, che la Giunta regionale apra un confronto a tutto campo con il sindacato per stabilire l’entità e la destinazione degli interventi, coordinare al meglio politiche sociali e lotta alle povertà, politiche attive del lavoro della formazione e dell’istruzione, rafforzando il ruolo e la funzione dell’osservatorio regionale sulle povertà, favorendo la migliore integrazione tra le misure e gli interventi regionali e quelli nazionali".
- Redazione
- News