CAGLIARI. È cominciato il silenzio elettorale prima del voto di domenica, 25 settembre, per le politiche quando in tutta Italia si andrà alle urne, dalle 7 alle 23.
Anche in Sardegna a chiudere con l’ultimissimo appuntamento di campagna elettorale sono stati centrosinistra e M5S: un tentativo finale - con i comizi per convincere gli indecisi - di rimonta nei confronti del centrodestra, che invece, con Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia, ha scelto di essere a Napoli tra i giovani della generazione Z.
In Sardegna si vota per eleggere 16 parlamentari, nove in meno rispetto ai 25 attuali. E saranno più di 1 milioni e 300mila gli elettori chiamati alle urne nelle 1836 sezioni dell’Isola.
Sei i collegi dell’Isola - quattro per la Camera e due per il Senato - che, come più volte ricordato dai leader che hanno fatto tappa nell’Isola nelle scorse settimane - sono considerati tra i pochi contendibili in tutta Italia.
Dal proporzionale usciranno 7 deputati e 3 senatori, dal maggioritario invece 4 deputati e 2 senatori. Per Montecitorio i collegi sono quelli di Sassari-Olbia-Alghero, Nuoro-Oristano-Ogliastra, Sulcis-Medio Campidano e Cagliari Città Metropolitana. Per Palazzo Madama: sud Sardegna e nord Sardegna.
Domenica per la seconda volta dopo le elezioni politiche del 2018 gli italiani si troveranno a votare di nuovo con il Rosatellum, con sistema elettorale misto. Quest’anno, però, con due novità importanti: il diritto di voto al Senato esteso ai diciottenni e il taglio dei parlamentari, che passano da 945 a 600.